Reskilling: la bussola per reinventare la tua carriera nel mondo che cambia
Ad oggi lo skill mismatch è uno dei problemi più gravi a livello lavorativo, risolvibile con il reskilling.
Scopriamo insieme di che cosa si tratta e perché è un processo fondamentale al giorno d’oggi
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Reskilling: ad ogni problema corrisponde una soluzione
Un grave problema che attraversa il mondo lavorativo odierno è quello dello skill mismatch.
Si tratta di un gap tra le competenze tecniche, relazionali e sociali in possesso dei lavoratori e l’effettiva richiesta del mercato del lavoro.
Soprattutto negli ultimi anni la situazione si è aggravata a causa di:
- innalzamento dei livelli di disoccupazione giovanile;
- conseguente pesante impatto sul Pil;
- preoccupanti dati sulla produttività lavorativa in continuo calo;
- evidenza dell’inadeguatezza di competenze informatiche o digitali.
Il mercato del lavoro è in continua mutazione per più motivi, tra cui in primis:
- evoluzione digitale ed innovazione;
- sviluppo di nuove tecnologie;
- spinta verso la sostenibilità;
- nascita di nuove professioni.
Stare al passo non è semplice e le trasformazioni economiche e sociali degli ultimi anni hanno influenzato la realtà lavorativa. La richiesta di nuove competenze ed abilità è dovuta ai profondi e rapidi cambiamenti a cui è soggetto il mondo del lavoro. Per via di mutamenti così rapidi formazione ed istruzione non riescono a stare al passo né fornire competenze necessarie. Ad oggi molti tradizionali strumenti, processi di lavoro, e competenze in possesso dei lavoratori sono diventati ormai obsolete.
Ed è proprio in questo contesto che entra in gioco la soluzione al problema: il reskilling.
Che cosa è il Reskilling
Con il termine reskilling si intende un processo di apprendimento di nuove competenze ed abilità lavorative al fine di:
- svolgere mansioni e ricoprire ruoli diversi da quelli correnti all’interno della propria azienda;
- mantenere le risorse già presenti trasformando il lavoro e i ruoli;
- supplire alla mancanza di skills tramite corsi appositi.
Il processo è volto a migliorare, implementare, sviluppare e riqualificare le competenze del lavoratore. Quindi una sorta di upgrade delle competenze già in possesso del singolo, che ha solo bisogno di aggiornarsi per adattarsi alla trasformazione.
In quest’ottica, è necessario comprendere:
- quale sia il valore particolare di alcune skills al posto di altre;
- come ottenere un valore reale e concreto mediante formazione;
- come guadagnare le capacità necessarie a poter proseguire ed ottimizzare i propri progetti.
- in che modo ampliare la conoscenza del mondo digitale soprattutto chi ha appena iniziato a intraprendere tale percorso.
Allo stesso modo, dal punto di vista aziendale, è conveniente portare avanti percorsi di formazione continua per i dipendenti in modo da:
- migliorare la produttività:
- permettere a tutti di svolgere le proprie mansioni in modo più efficiente;
- mantenere i propri dipendenti piuttosto che assumerne di nuovi e ricominciare tutto il processo da capo, risparmiando tempo e fatica.
Competenze digitali: le più richieste nel 2025
Di certo, il processo di reskilling è unico e particolare per ciascuno, in base al campo in cui crede di avere più fondamenta e/o desidera muoversi ed ampliarsi in un futuro a medio/breve termine. Ma allo stesso tempo, può essere conveniente informarsi su quali siano le competenze più richieste sul mercato del lavoro attuale.
In quest’ottica, una recente indagine di LinkedIn ha stilato una lista delle skills digitali più richieste nel 2025:
- sicurezza informatica;
- progettazione di ambienti cloud che si adattino alle necessità di business aziendali;
- esperti nella creazione di infrastrutture digitali;
- esperti in sostenibilità e finanza;
- costruzione e collaudo di robot;
- sviluppo di modelli di gestione dei Big Data per trarne informazioni utili al business aziendale;
- recruiting di nuovi talenti.
Tra le professioni più richieste dal mercato del lavoro nell’ambito digitale troviamo:
- data analyst;
- data scientist;
- cybersecurity analyst;
- Java/C++ developer;
- sviluppatore Python;
- machine learning/Ai expert;
- digital project manager;
- social media manager;
- tecnico elettromeccanico;
- e-commerce specialist.
Basandosi su questo spaccato di realtà è possibile, almeno in parte, comprendere meglio in quale direzione si sta ad oggi muovendo il mercato contemporaneo. In questo senso, contare su competenze digitali e far crescere ed aggiornare questo genere di skill, è il modo migliore per essere pronti ad affrontare i lavori del futuro e rimanere al passo con l’innovazione.
Vantaggi per le aziende
Dal punto di vista aziendale, i principali benefici del processo di reskilling sono:
- introdurre nuove mansioni modificando ed adattando rapidamente il proprio business di fronte al cambiamento;
- evitare di assumere nuove risorse, semplicemente formando quelle già presenti per renderle pronte a ricoprire nuovi ruoli;
- risparmiare sul processo di assunzione in termini economici e di tempo;
- investire il proprio tempo in progetti altri rispetto all’attività di recluta di nuovi dipendenti;
- offrire valore all’azienda e alle proprie risorse studiando percorsi di formazione adeguati per i dipendenti;
- rafforzare il business sul mercato rendendolo più competitivo;
- creare dei profili professionali completi, competenti e aggiornati, una forza lavoro che sia pronta ad affrontare qualsiasi cambiamento;
- stimolare i dipendenti ad esplorare nuovi settori, apprendere nuovi processi ed espandere il proprio operato;
- valorizzare e dare prospettive di crescita ai propri lavoratori;
- permettere di affinare ed allenare anche competenze trasversali come adattabilità, curiosità e flessibilità.
Come abbiamo visto insieme, l’evoluzione del mondo del lavoro ha portato alla nascita di nuove opportunità e spazi, a discapito di vecchie professioni che stanno scomparendo. Il processo di reskilling consente al singolo ed alle aziende di rimanere al passo con cambiamenti ed evoluzione, restando competitivo sul mercato.