Ginnastica mentale: il miglior alleato contro il declino delle funzioni cognitive
Con l’avanzare dell’età o in presenza di stress prolungato, è normale avvertire una certa fatica nel ricordare nomi, mantenere la concentrazione o affrontare attività che prima risultavano semplici. Tuttavia, il cervello è un organo plastico, capace di allenarsi e migliorare proprio come un muscolo. In questo contesto, la ginnastica mentale si rivela uno strumento fondamentale per mantenere attive le funzioni cognitive, stimolare la memoria, migliorare l’attenzione e rallentare i processi degenerativi legati all’invecchiamento.
Praticare regolarmente esercizi di ginnastica mentale non solo migliora le prestazioni intellettive quotidiane, ma aiuta anche a prevenire disturbi cognitivi più seri, come il decadimento lieve o, in alcuni casi, le forme iniziali di demenza.
In questo articolo scopriremo come funziona la ginnastica mentale, quali sono i metodi più efficaci per stimolare la mente e quali attività pratiche puoi integrare facilmente nella tua routine quotidiana per tenere il cervello in forma a ogni età.
Indice dei contenuti
Che cos’è il declino cognitivo
Il declino cognitivo riguarda un peggioramento della capacità di pensiero che, di conseguenza porta ad un aumento delle difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane e dei rischi fisici di farsi male.
A livello generale, capacità di pensiero cominciano a peggiorare a partire dai 30 anni, in particolare per quanto riguarda il ragionamento astratto, e quindi nessi logici, analogie e completamento delle serie numeriche. Dopodiché, verso i 70 anni è visibile un peggioramento anche delle abilità che necessitano velocità d’esecuzione.
A livello scientifico, a causa dell’invecchiamento, il cervello perde plasticità e neuroni presenti nella materia grigia causando atrofia cerebrale. Particolarmente colpita è la memoria di lavoro, una delle funzioni cognitive più importanti presenti nel cervello. Essa serve a ricordare ed elaborare le informazioni a breve termine utili per raggiungere un obiettivo come, ad esempio, annotarsi un appunto.
Dal punto di vista di invecchiamento cerebrale, allenare la mente e stimolare l’attività cerebrale in modo costante è un plus per favorire elasticità e lucidità. Il cervello si occupa di gestire diverse funzioni dell’organismo umano, dall’intelligenza logica, che ci permette di ragionare e svolgere calcoli, alla memoria. È fondamentale imparare a gestire in modo costruttivo le infinite possibilità che abbiamo ed implementare la ginnastica mentale.
L’importanza della ginnastica mentale
Per ostacolare l’inevitabile declino, la ginnastica mentale è fondamentale.
Come abbiamo visto finora l’invecchiamento induce varie forme di declino delle capacità mnestiche. La mancanza d’esercizio provoca infatti:
- rallentamento del recupero;
- difficoltà ad immagazzinare informazioni nuove;
- disturbi causati dalle informazioni già presenti che ostacolano la sedimentazione delle nuove;
- nei casi più gravi, confusione mentale e deterioramento.
In particolare, per pazienti clinici la la ginnastica mentale più diffusa è la Terapia di riorientamento alla realtà. Questa tecnica si avvale di ripetute stimolazioni multimodali verbali visive, verbali scritte e musicali, che rafforzano le conoscenze personali di base e la collocazione spazio-temporale.
A livello generale, occorre promuovere esercizi di memory training anche per coloro che non presentano particolari disturbi al fine di rinforzare la memoria in ottica preventiva, migliorare le capacità intellettive e la loro soddisfazione.
In questo contesto, vengono insegnate alcune strategie quali, in base alla situazione e al singolo soggetto, che permettono di:
- migliorare la percezione sensoriale;
- favorire l’attenzione;
- risvegliare e attivare i ricordi;
- aumentare la capacità di concentrazione.
Ogni persona ha le proprie strategie, ma spesso non ne è consapevole ma, acquisendo conoscenze sui diversi tipi di memoria e sulle loro funzioni, i imparano ad allenare la mente ed attivare le diverse funzioni cerebrali.
Ginnastica mentale ed esercizi linguistici
Il linguaggio è solo il mezzo di comunicazione più importante e lo strumento che permette di ampliare le conoscenze. In questo senso, gli esercizi linguistici sono in grado di attivare notevolmente il cervello, favorendo la fantasia e la creatività.
Necessario quindi svolgere esercizi di ginnastica mentale che permettano dio allenare il pensiero logico, cercare delle parole, formulare pensieri o raccontare aneddoti e fare giochi linguistici.
L’idea è che con semplici pratiche, spesso ludiche, sia possibile migliorare le capacità cognitive. E quindi attraverso:
- lettura e scrittura;
- gioco degli scacchi o a dama;
- enigmistica, sudoku, anagrammi, rebus o parole crociate;
- indovinelli logici;
- giardinaggio e bricolage.
Queste attività permettono infatti di:
- rafforzare in modo positivo la conoscenza e mantenere alto l’interesse;
- attivare le capacità e stimolare aspetti quali concentrazione e creatività;
- favorire la comprensione tramite azioni ripetitive;
- stimolare la creatività e il pensiero laterale;
- aumentare gli effetti di dopamina, endorfina ed ossigeno grazie al divertimento portando benefici anche all’umore.
Il ruolo preponderante, per ciascuno di noi, lo riveste la psiche. Se esiste una forte motivazione la mente trascina il corpo in un tentativo che non farebbe naturalmente. Trovare dunque una passione e attivare il pensiero è molto semplice e innesta un circolo virtuoso e benefico.
Ulteriori consigli contro il declino cognitivo
Altri esercizi di ginnastica mentale che, nel lungo termine, risultano essere molto utili per stimolare il cervello e rallentare il declino cognitivo sono:
- esercizio fisico regolare: il legame tra corpo e mente è molto forte. Per questo motivo, anche una semplice camminata, è essenziale anche per la salute del cervello. Stimola la produzione di nuove cellule cerebrali, riduce il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, favorisce il flusso sanguigno al cervello, migliorandone nutrizione e ossigenazione, e stimola la produzione di neurotrasmettitori legati al benessere;
- apprendimento continuo: imparare, ad esempio, a suonare uno strumento musicale, una nuova lingua o avere un hobby come la pittura o la cucina, stimola la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di riorganizzarsi e formare nuove connessioni. L’esposizione a nuove informazioni, infatti, sfida il cervello, spingendolo a mantenere vive le funzioni cognitive;
- meditazione e mindfulness: hanno effetti positivi sulla materia grigia cerebrale, in particolare nelle aree associate alla memoria e alla regolazione emotiva, e rallenta l’invecchiamento del cervello.
Come abbiamo visto insieme, il cervello per aumentare il suo livello di attivazione ha bisogno di spezzare la monotonia con cui interpreta e interagisce con la realtà, utilizzando nuovi punti di vista e dando alle cose contenuti emotivi nuovi e piacevoli.