Il rapporto tra ansia per la matematica e l’alfabetizzazione emotiva
L’ansia per la matematica è di certo molto diffusa tra gli allievi delle scuole primarie e secondarie. Analizziamo il rapporto della materia con gli aspetti neuro-psicologici e i processi cognitivi.
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Ansia per la matematica: gli aspetti neuro-psicologici
Da sempre, l’ansia per la matematica è una problematica diffusa, comune e molto persistente nel tempo. Nello specifico essa:
- rappresenta una reazione emotiva negativa intensa a situazioni che coinvolgono numeri e calcoli;
- interferisce con la manipolazione dei numeri e la risoluzione di problemi sia in circostanza scolastiche che di vita quotidiana;
- compromette ed influenza le prestazioni in campo;
- genera sensazioni di inadeguatezza sociale che possono avere ripercussioni anche nella vita adulta.
L’ansia per la matematica non ha un modo univoco di manifestarsi. Le reazioni provocate possono infatti variare da lievi a gravi e si esplicitano tramite sentimenti di apprensione, disgusto, tensione, preoccupazione, frustrazione o paura. Nei casi più gravi possono portare a un vero e proprio crollo emotivo.
Il fenomeno può attribuirsi a delle barriere emotive e cognitive che ostacolano:
- acquisizione di tali competenze;
- capacità di affrontare problemi e concetti;
- evoluzione del pensiero astratto.
A livello psico-biologico è invece da ascrivere all’amigdala, che si attiva in caso di ansia e:
- riduce l’attività nella corteccia prefrontale utile al ragionamento logico;
- limita la memoria di lavoro;
- interferisce con i processi cognitivi necessari per risolvere problemi matematici.
Inoltre, emozioni negative come l’ansia per la matematica interferiscono con l’attivazione del solco intraparietale e della corteccia prefrontale dorsolaterale, specifiche aree del cervello coinvolte nell’apprendimento.
Ansia per la matematica e processi cognitivi
La matematica è una capacità che si basa su varie abilità cognitive, nello specifico:
- memoria di lavoro;
- funzioni esecutive;
- memoria semantica a lungo termine;
- velocità di elaborazione delle informazioni;
- inibizione.
Tra tutte, la memoria di lavoro è di certo il fattore chiave più importante per l’apprendimento matematico. Essa viene infatti utilizzata per elaborare nuove informazioni e allo stesso tempo eseguire calcoli in cui è necessario mantenere informazioni in memoria (riporto, tabelline etc).
Ad oggi, l’attenzione degli studiosi si è concentrata verso l’identificazione di processi cognitivi di base del numero non sufficientemente sviluppati negli individui con difficoltà di apprendimento matematico. Le ricerche hanno rivelato che l’ansia per la matematica è influenzata da livelli differenti, quali:
- emotivo-motivazionali: preoccupazioni, pensieri intrusivi, sentimenti negativi indotti da pensieri di fallimento, mancanza di fiducia in sè stessi, atteggiamento negativo verso la matematica, scarsa percezione delle proprie abilità, autostima e motivazione;
- cognitivi: bassa attitudine in matematica o scarsa capacità di memoria di lavoro, caratteristiche che disturbano ed interferiscono;
- fisiologici: tra cui aumento del battito cardiaco e sudorazione di fronte a stimoli numerici;
- comportamentali: evitamento di contesti o carriere professionali che richiedono l’uso di abilità matematiche;
- ambientali: tra cui esperienze scolastiche, rapporto con gli insegnanti e condizione socio-economica e culturale della famiglia.
Rimedi e soluzioni
Per offrire gli strumenti per sviluppare una relazione positiva con la matematica, è necessario partire da interventi mirati fin dall’educazione primaria.
In quest’ottica, tra le principali soluzioni implementabili per combattere l’ansia della matematica è necessario menzionare:
- programmi scolastici mirati all’alfabetizzazione emotiva: offrire strumenti per riconoscere e gestire l’ansia in contesti scolastici;
- programmi di supporto psicologico basati sulla terapia cognitivo-comportamentale (CBT): in supporto agli studenti affinchè sviluppino strategie di coping positive, approcci proattivi per affrontare situazioni stressanti o percepite come problematiche. Si tratta di tecniche funzionali alla risoluzione delle difficoltà, quali l’uso di pensieri costruttivi, la suddivisione dei problemi in piccoli passaggi e la pratica per rafforzare la fiducia nelle proprie capacità e migliorare il controllo emotivo;
- tecniche di mindfulness, in grado di promuovere la regolazione emotiva e migliorare la capacità di concentrazione. Si tratta di una pratica, basata sulla consapevolezza del momento presente e la focalizzazione dell’attenzione, modellata da tecniche quali meditazione guidata, esercizi di concentrazione e respirazione consapevole. Essa risulta molto utile nello studio della matematica in quanto favorisce un approccio più calmo e riflessivo ai problemi;
- adozione di strumenti tecnologici, quali app e software educativi. Essi sono dotati di un approccio ludico e personalizzato che è l’ideale per diminuire il livello dell’ansia.
Gamification ed intelligenza artificiale
Ad oggi, l’insegnamento della matematica può essere molto più coinvolgente se integrato con gamification e game-based learning. Utilizzare elementi o veri e propri giochi strutturati per insegnare concetti matematici in modo pratico e divertente è infatti molto funzionale a motivare e stimolare la competizione positiva negli studenti.
In quest’ottica strumenti interattivi e metodologie ludiche rappresentano un modo per:
- rendere le lezioni più coinvolgenti;
- sviluppare competenze trasversali e cognitive avanzatequali collaborazione, pianificazione strategica e risoluzione creativa dei problemi;
- facilitare l’acquisizione dei concetti di base;
- trasformare il calcolo in un’attività esplorativa e creativa;
- sviluppare percezione spaziale e pensiero logico;
- incoraggiare un’interazione fisica con i concetti matematici;
- stimolare l’intuizione algebrica e geometrica attraverso visualizzazioni dinamiche;
- promuovere capacità di problem-solving e risolvere problemi complessi in tempo reale;
- sviluppare il pensiero critico e la resilienza cognitiva;
- permettere una pratica autonoma e supportare lo studio individuale.
Come è evidente, queste soluzioni uniscono l’approccio ludico con la logica strutturata e allontanano l’ansia per la matematica, rendendo la materia accessibile e stimolante.
Infine, anche l’intelligenza artificiale offre strumenti innovativi per l’apprendimento della matematica. Attraverso algoritmi adattivi, infatti, essa identifica le difficoltà degli studenti, propone esercizi mirati ed offre supporti visivi e interattivi consentendo di superare le difficoltà legate al calcolo.