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- 12-11-2023
- Nausicaa Tecchio
- In Scuola e università
- 4 minuti
Aspiranti studenti da 115 paesi scelgono PoliTo per l’appeal internazionale
Sono diverse le università italiane che promuovono importanti collaborazioni estere sia europee che non, ma pare che il primato spetti a PoliTo. Il Politecnico di Torino infatti stando ai dati relativi alle aspiranti matricole per l’anno accademico 2023-2024 ha attirato molto l’interesse dei giovani oltre i confini italiani. Sui 19.000 test somministrati solo il 73% è stato consegnato nelle mani di studenti italiani.
Il 27% di chi si è iscritto e ha sostenuto la prova invece proveniva da un totale di 115 paesi. Lo stato estero su cui il Politecnico sembra esercitare più attrazione pare sia la Turchia, seguita dall’Iran e dall’India. Facendo un rapido calcolo con queste percentuali in questa università uno studente su quattro non è di nazionalità italiana.
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Le ammissioni per gli studenti esteri al PoliTo
Da più anni l’ateneo prevede cinque sessioni per il test di ammissione ai corsi di laurea che si svolgono nel periodo compreso fra febbraio e settembre. Quest’anno in particolare anche per gli studenti provenienti dall’estero (sia comunitari che equiparati) il TIL- I (Test In Laid-Ingegneria) si sono svolte in presenza in ogni sessione a causa di passati dubi sulla regolarità dello svolgimento delle prove online.
Ad agevolare l’accesso ai corsi di Ingegneria del PoliTo per le matricole straniere c’è il riconoscimento di alcune certificazioni internazionali in sostituzione del test. Tra queste ci sono il SAT (Scholastic Aptitude/Assessment Test) il GRE (Graduate Record Examination) e il GMAT (Graduate Management Admission Test). Si tratta di attestati che all’estero spesso rientrano tra i criteri di ammissione per alcune università.
I test si sono svolti sia in lingua italiana che in inglese, a patto di essere in possesso almeno la certificazione livello B2. Senza essere in possesso di questo attestato non è possibile immatricolarsi ai corsi di laurea in lingua inglese. Per gli studenti stranieri che invece intendono frequentare i corsi in italiano è sufficiente avere un livello B1.
Per gli studenti che si sono diplomati nel Regno Unito, in Scozia, USA o che arrivano da un percorso di baccellierato internazionale ci sono delle regole diverse che riguardano i voti ottenuti. Ad esempio chi è inglese deve raggiungere in almeno tre materie un A level, la votazione più alta. Chi arriva dagli Stati Uniti invece deve puntare a tre voti AP (Advanced Placements).
La reputazione internazionale dell’ateneo
Tra i motivi che rendono così celebre il PoliTo oltre i confini italiani ci sono senza dubbio i corsi di laurea incentrati sull’innovazione digitale. Per esempio c’è la triennale in lingua inglese (bachelor’s degree) in Automotive Engineering, improntata sullo sviluppo dell’industria degli autoveicoli e sulla sua evoluzione verso un’ottica più sostenibile.
In questo corso di laurea concepito per essere un’opportunità per gli studenti stranieri c’è ampio spazio dedicato all’esperienza pratica, specialmente per chi è al terzo anno. Prima di concludere il percorso di studi infatti gli studenti possono contribuire alla progettazione di un prototipo di veicolo da presentare in una competizione a livello internazionale. Questa si svolge nei circuiti di Silverstone, Hockenheim e Varano.
Molto interesse riscuotono anche altre facoltà come Ingegneria della Produzione Industriale, che offre tre diversi percorsi formativi che si svolgono tra il PolitTo e altre tre atenei. Vale a dire l’università di Athlone in Irlanda, quella di Barcellona e quella di Nizza. Il primo anno si svolge a Torino mentre il secondo presso una delle sedi appena elencate.
Chi opta per questo corso di laurea può proseguire con la magistrale in Ingegneria della Produzione Industriale e dell’Innovazione Tecnologica. Gli atenei partner dove svolgere la tesi e il tirocinio sono gli stessi della triennale ma a organizzare la facoltà hanno contribuito anche l’Università di Brighton e l’EMLV di Parigi.
PoliTo accoglie gli studenti dall’estero offrendo supporto e assistenza
Trasferirsi in Italia lontano dalla famiglia per lo studio per chi non è cittadino UE non è semplice a livello economico. Per questo il Politecnico prevede delle borse di studio internazionali per frequentare i corsi di Ingegneria e Architettura. Tra queste ci sono quelle del programma TOPoliTo, riservato agli studenti d’eccellenza provenienti da altri paesi.
La borsa di studio prevista per il programma è di ben 8.000 euro l’anno per ogni studente selezionato. Come PoliTo fa presente anche lo scenario dell’istruzione in Europa si sta facendo via via sempre più competitivo. Alle università non rimane che presentarsi al meglio per far sì che i giovani talenti approdino nelle sue aule piuttosto che dalla concorrenza.
Un progetto per venire incontro ai laureati stranieri che vogliono puntare sull’ateneo torinese per la loro formazione post lauream s’intitola “Invest your Talent in Italy”. A promuoverlo sono enti di rilievo il Ministero degli Affari Esteri e l’Istituto nazionale per il Commercio Estero. I fondi stanziati sono impiegati per i Master universitari o per progetti di dottorato.
I giovani che beneficeranno di questo programma per l’anno accademico che sta per cominciare provengono in prevalenza dalla Turchia. Non mancano però laureati provenienti dall’Africa (Ghana, Egitto, Etiopia), dall’Indonesia e dalla Corea del Sud. Chi viene selezionato può anche lavorare presso una delle maggiori aziende italiane per un periodo di qualche mese.
Il Politecnico e il programma Unite!
Un appuntamento a cui PoliTo non si sottrae mai sono gli incontri chiamati Dialogue organizzati da Unite! (University Network for Innovation, Technology and Engineering). Il settimo di questi convegni si è tenuto a fine febbraio a Grenoble e l’università torinese ha partecipato inviando una delegazione di ben 40 persone.
Unite! per i prossimi quattro anni avrà a disposizione i fondi Erasmus+ e ha approfittato di questo evento per coinvolgere i nove atenei membri in diversi progetti per puntare sulla collaborazione interculturale. PoliTo l’anno scorso ha tenuto il precedente Dialogue presso la propria sede, mentre il prossimo è in programma a breve presso la Wrocław University of Science and Technology.
Bisogna precisare che questo network di atenei punta soprattutto a favorire maggiori scambi all’interno dell’Unione Europea per favorire lo sviluppo tecnologico in maniera sostenibile. Chi arriva dall’estero al Politecnico di Torino però ha la possibilità a sua volta di prendere parte ai Dialogue e scoprire questa rete interna all’UE. Grazie a Unite! sono anche nate diverse startup negli anni.