Break-even point: formula del punto di pareggio
Il break-even point rappresenta il punto in cui costi e ricavi si equivalgono, senza generare né profitti né perdite.
Analizziamo al meglio il punto di pareggio per comprendere quanto è necessario produrre e vendere per coprire i costi di produzione!
Indice dei contenuti
Che cos’è il break-even point
Ogni azienda, per sostenere i costi e non dare origine a perdite, deve conoscere il valore minimo del suo fatturato.
Il termine break-even point si riferisce al momento in cui profitto e costi di un’attività raggiungono un punto di equilibrio. Si tratta di un indicatore KPI (Key Performance Indicator) importante come strumento di controllo della produzione.
Tra le sue funzioni primarie:
- stabilire il numero minimo di prodotti da produrre e vendere per coprire i costi;
- ridurre i rischi dell’attività attraverso il raggiungimento del punto di equilibrio;
- analizzare le vendite richieste per generare profitto;
- supportare nel calcolo ottimale del prezzo di vendita della singola unità di prodotto;
- monitorare costantemente utili e costi durante l’intero ciclo di produzione;
- scoprire l’efficienza dei singoli prodotti/servizi;
- garantire all’azienda di realizzare il giusto margine di profitto in funzione della domanda del mercato e massimizzandone la marginalità;
- effettuare eventuali azioni correttive;
- prevenire i rischi dell’azienda di essere schiacciata dai costi.
Come è evidente, il break-even point è fondamentale per comprendere il volume di vendita per raggiungere il punto di pareggio. Lo strumento è quindi necessario nella redazione del business plan aziendale per:
- analizzare i costi fissi di struttura;
- sommare ad essi i costi variabili;
- raggiungere il punto di equilibrio;
- restituire informazioni precise sull’attività e i conseguenti rischi finanziari.
Break-even point: costi fissi e variabili
Come abbiamo visto finora il break-even point è uno strumento di previsione dei rischi e di controllo dell’attività di produzione. Monitorare utili e perdite durante la produzione permette di intervenire in caso di andamento negativo. In via definitiva, se il volume di vendita previsto di un prodotto è inferiore all’importo di pareggio, la vendita non conviene. Il contrario se il volume delle vendite previsto è superiore al volume di pareggio.
Per poter calcolare il break-even point è necessario prendere in considerazione ed analizzare i costi aziendali. Ne esistono di due diversi tipi:
- FISSI: costi sostenuti dall’azienda, restano invariati indipendentemente dal fatto che produca o meno. Essi non dipendono infatti dall’attività di produzione (affitto dei locali aziendali, stipendi dei dipendenti, etc);
- VARIABILI: costi che aumentano o diminuiscono a seconda delle quantità prodotte (materie prime, consumi energetici, etc)
Queste due differente categorie sono direttamente riconducibili ai volumi di produzione in quanto quantità di unità prodotte per ogni tipologia di prodotto finito. Tale suddivisione non è tra le più semplici. Alcuni costi, infatti, vengono contabilizzati come fissi nel breve termine per poi diventare variabili nel lungo periodo.
Partendo dai costi e sommando ad essi ricavi e volumi di produzione, nascono differenti metodologie di calcolo per ottenere il punto di pareggio. Tramite l’analisi conseguente, detta break even analysis, è possibile identificare l’importo necessario per coprire i costi.
I tre metodi di calcolo del punto di pareggio
Per poter calcolare il Break Even Point è necessario mettere in correlazione i tre principali fattori aziendali: costi, ricavi e volumi di produzione. I metodi di calcolo utilizzabili sono:
- analitico: il break even point viene calcolato con un’equazione che considera ricavi dell’azienda, costi fissi e variabili. Si basa sulla formula matematica BEP = CF / (PVU – CVU). La parentesi indica il margine di contribuzione, ovvero quanto incidono i costi fissi sul prezzo di vendita del prodotto;
- grafico o diagramma di redditività. costi, ricavi e volumi di produzione vengono messi in correlazione su un piano cartesiano. I volumi di produzione sono la variabile indipendente e si trovano sull’asse dell’ascisse. I costi di produzione vengono posizionati sull’asse delle ordinate. Quelli fissi, in quanto non direttamente afferenti alla produzione, si inseriscono su una retta parallela all’asse delle ascisse. Infine, i variabili, poiché variano in funzione del fatturato, su una retta in rialzo. Il punto di intersezione della retta dei costi totali con quella dei ricavi totali corrisponde al break-even point;
- proporzionale sul margine di guadagno fisso: ideale quando l’azienda ha già stimato un’analisi di vendite e costi per una determinata linea produttiva. Se si è stabilito che sul prezzo di vendita esiste marginalità di guadagno fissa allora si può procedere e sviluppare un calcolo proporzionale per ricavare il BEP.
Come abbassare il break-even point
Cosa accade quando un’azienda non sta vendendo il prodotto come pianificato e il volume di vendita sta diminuendo in modo significativo? Si possono adottare alcune strategie per abbassare il break-even point e raggiungere in tempi rapidi il punto di pareggio.
Le principali sono tre:
- ridurre i costi fissi: in quanto direttamente proporzionali al BEP, alla loro diminuzione corrisponde una minor produzione di unità di vendita per raggiungere il punto d’equilibrio.
La complessità dell’abbassamento è alta e potrebbe risultare utile aprire un e-commerce, che non richiede costi fissi; - diminuire i costi variabili, e quindi quelli legati alla produzione delle unità di prodotto. Il loro abbassamento comporterebbe la riduzione del break-even point. Tra le azioni da attuare ad esempio scegliere di fornitori con prezzi più vantaggiosi o ridurre gli sprechi all’interno del processo produttivo;
- alzare i prezzi di vendita dei prodotti, in quanto inversamente proporzionali al BEP. Se si aumenta il prezzo di vendita delle unità vendute diminuisce di conseguenza la quantità di unità da produrre e fatturare per raggiungere l’obiettivo.
Come abbiamo visto insieme, la break even analysis si pone come obiettivo determinare il punto di pareggio da superare dall’azienda affinchè tragga profitto. Questo strumento è molto utile sia nel controllo della produzione che nella previsione dei rischi.