Coping: stili adattivi e disadattivi per affrontare i problemi della vita
Il termine coping è ormai ampiamente utilizzato in psicologia per descrivere l’insieme di strategie cognitive, emotive e comportamentali che una persona adotta per far fronte a situazioni stressanti o problematiche. Si tratta di un concetto chiave nello studio dei meccanismi di adattamento, con importanti implicazioni per la salute mentale e il benessere psicologico.
Comprendere cosa significa coping, quali sono gli stili adattivi e disadattivi e come influenzano il nostro modo di reagire agli eventi critici della vita, è fondamentale per sviluppare consapevolezza e potenziare la propria resilienza.
In questo articolo approfondiamo il significato del coping e analizziamo i principali stili con cui le persone affrontano lo stress e le difficoltà quotidiane.
Indice dei contenuti
Che cos’è il coping
Il termine coping, che letteralmente si traduce in italiano con “fronteggiare, far fronte” è impiegato in psicologia per indicare le strategie e i meccanismi di risposta che le persone utilizzano per affrontare e gestire condizioni di stress di varia natura, sfide e difficoltà della vita quotidiana.
Nello specifico, si tratta di un insieme di risorse e strategie che le persone mettono in atto per:
- adattarsi nuove situazioni di vita;
- reagire alle situazioni stressanti;
- affrontare i cambiamenti;
- tenere sotto controllo e minimizzare i conflitti.
Tale abilità può assumere diverse forme e variare da persona a persona. Ciascun individuo, infatti, reagisce alle situazioni problematiche in maniera molto soggettiva e non sempre la medesima strategia messa in pratica risulta essere positiva.
In questo senso, infatti, il coping può essere valutato come positivo o negativo in base all’efficacia nel promuovere il benessere. Di per sé, infatti, si tratta di una risposta naturale e necessaria che le persone adottano per affrontare le sfide della vita, senza accezioni ne positive né negative. A livello pratico però, sono validi ed efficaci solo i metodi che permettono di avere un approccio sano e costruttivo alla realtà, promuovendo la gestione delle emozioni e migliorando la resilienza.
Strategie di coping
Le strategie di coping adattive messe in atto da ogni singolo individuo sono differenti in base ad alcune variabili, quali:
- tipologia ed entità della situazione stressante;
- circostanze fisiche e mentali in cui essa si verifica;
- caratteristiche di ogni singolo.
Come è quindi evidente, le combinazioni di risposte che si possono attuare in risoluzione del problema sono molte e dipendono sia dalla personalità dell’individuo che dall’ambiente in cui esso si manifesta.
A livello generale, si distinguono tre particolari strategie:
- cognitive: modo in cui le persone pensano ed interpretano una situazione di stress, come ad esempio il problem solving;
- emotive: a proposito di come viene affrontato e gestito lo stress, come per esempio tramite l’espressione emotiva o la ricerca di supporto sociale;
- comportamentali: riguarda le azioni che le persone intraprendono per affrontare una situazione stressante, come per esempio la ricerca di aiuto o l’adozione di comportamenti di evitamento.
Inoltre, il concetto di coping è strettamente correlato ai meccanismi di difesa, compresi quelli inconsci, che il singolo individuo utilizza per proteggersi da ansie e conflitti interni. Esse si iniziano a sviluppare fin dall’ infanzia in quanto risposte adattive a situazioni di stress e traumi. Uno di questi meccanismi di difesa è, ad esempio, quello della rimozione che spinge i sentimenti angoscianti fuori dalla consapevolezza cosciente.
Tipologie differenti
Come abbiamo visto finora, il coping è visto come l’insieme delle abilità e delle strategie che una persona può imparare per gestire efficacemente lo stress e i problemi.
Lo stile più comune è di certo quello incentrato sulle emozioni. In quest’ottica, anziché affrontare direttamente il problema, si concentra sul gestire le emozioni che si manifestano al fine di alleviare il disagio da esso derivante. Le reazioni possibili sono quindi:
- distrazione, che porta a concentrarsi su attività piacevoli e rilassanti per ripristinare un senso di calma;
- espressione emotiva: condividere le emozioni con la propria cerchia ristretta può aiutare a liberare le emozioni negative;
- auto-cura: pratica di tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga e la promozione di un ambiente tranquillo;
- rivalutazione positiva: modificare i pensieri negativi e catastrofici in pensieri più realistici e razionali per promuovere una prospettiva più ottimistica.
Altre soluzioni sono quelle:
- incentrate sul problema: analisi e comprensione della situazione problematica che porta alla messa in atto di azioni concrete per affrontarla direttamente;
- di evitamento: tendenza a evitare o minimizzare la consapevolezza e l’affronto diretto delle situazioni stressanti, ignorando e togliendo l’attenzione dalle fonti di stress;
- incentrate sull’occupazione: che porta a concentrarsi su un’occupazione duratura e stabile in grado di fornire risposte positive.
Stili adattivi e disadattivi
Le strategie di coping non sono purtroppo tutte positive. Alcune, infatti, sono inefficaci o addirittura dannose e, se utilizzate in modo eccessivo o prolungato, possono aumentare l’ansia, l’isolamento sociale e il rischio di problemi di salute mentale.
In questo caso si parla di coping disfunzionale o disadattivo ed è caratterizzato da:
- evitamento e negazione: meccanismi di difesa, spesso inconsci, che per evitare angoscia e ansia spingono il soggetto ad allontanarsi dal problema, minimizzarlo o negare la sua esistenza;
- abuso di sostanze, come alcol e droghe per affrontare lo stress. Esse possono infatti offrire un sollievo temporaneo, per poi però creare dipendenza e peggiorare la situazione;
- ruminazione continua su pensieri negativi e preoccupazioni, che non permette di trovare soluzioni e vie d’uscita. Tutto ciò tende ad alimentare stress ed ansia ed aumentare la sensazione di impotenza;
- fuga: appena si avvertono i primi segni di ansia si cerca di sfuggire dalla situazione stressante e conflittuale. Questi comportamento si manifesta spesso in coloro che soffrono di fobie o attacchi di panico.
Come è evidente, a livello generale si tratta di strategie che cercano di ridurre i sintomi di situazioni problematiche che però producono in risultato un’accentuazione del disturbo. Per quanto riguarda il coping adattivo invece, esso prevede l’utilizzo delle strategie sane e costruttive che abbiamo visto insieme finora.