CTR in Google Ads: come comprendere i dati e migliorarlo
Quando si utilizzano strumenti pubblicitari come Google Ads, uno dei parametri da tenere in ampia considerazione è il CTR. Acronimo di Click Through Rate, indica la percentuale di clic su un annuncio mostrato, e si calcola tenendo conto del numero di utenti che hanno visto l’annuncio stesso.
Più nel dettaglio, la formula per calcolarlo è la seguente:
clic ottenuti ÷ impression
dove con “impression” intendiamo il numero di persone a cui l’annuncio pubblicitario è stato mostrato. Questo significa che, in sostanza, se l’annuncio è stato mostrato a 100 persone e, di queste, 7 hanno fatto clic sull’annuncio, il CTR è del 7%.
Tuttavia, sebbene sia semplicissimo calcolare questa percentuale, non è sempre chiaro il modo in cui utilizzarla e interpretare al meglio i risultati.
Eppure, comprendere che ci troviamo di fronte ad un Click Through Rate troppo basso è fondamentale, in quanto questo dato potrebbe indicare che la nostra campagna pubblicitaria su Google Ads non sta ottenendo i risultati sperati.
Trattandosi di una metrica tanto importante, che può indicare il successo di un annuncio o la necessità di modificarlo, è di basilare importanza comprendere i dati che il CTR ci restituisce.
Ecco perché, in questa guida, scopriremo come comprendere il CTR e se una campagna sta funzionando o meno, e come migliorare questo dato.
Indice dei contenuti
Comprendere il CTR in base alla tipologia di campagna pubblicitaria
La prima cosa da chiarire in merito al CTR è che non esiste una percentuale univoca entro la quale il dato può essere considerato come positivo o negativo.
Infatti, questa percentuale va valutata sulla base di moltissimi fattori diversi. Tra questi, la tipologia di campagna Google Ads cui questa percentuale si riferisce.
Inoltre, la percentuale di clic può variare anche se varia la tipologia di obiettivo all’interno di una campagna simile.
Altro fattore che va tenuto in considerazione quando si analizza il CTR di Google Ads è il settore di riferimento. Ovviamente, settori specifici quali quelli assicurativi, ma anche quelli legati alla vendita di servizi, necessitano di un CTR elevato come indice di una campagna di successo.
Al contrario, un CTR più basso, ma riferito ad una pubblicità di un eCommerce può comunque indicare una campagna di successo.
CTR di Google Ads: quali sono i valori medi auspicabili
Lo abbiamo già anticipato: il valore del CTR può variare in base ad un numero elevatissimo di fattori. Questo significa che non abbiamo una percentuale ideale, neppure considerando le diverse tipologie di campagne su Google Ads.
Eppure, orientarsi e comprendere i dati che questa percentuale restituisce potrebbe essere estremamente complesso, soprattutto per coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo della pubblicità su Google.
Per questo, cercheremo di dare un’indicazione più precisa in merito a quelli che potrebbero essere dei buoni valori, a seconda della diversa campagna scelta.
Secondo gli esperti, per gli annunci di ricerca una percentuale dell’1,91% può essere considerata una buona media. Nel caso degli annunci display, la media è invece dello 0,35%.
Questa disparità di dati conferma quanto detto fino ad ora: a campagne di tipologia differente corrispondono CTR di entità diversi.
Tale differenza dipende dalla diversa modalità di presentazione dei due annunci: gli annunci display appaiono all’utente mentre sta navigando sul web senza attuare ricerche attive. Dunque, è ovvio che il rapporto tra clic e impression sia più basso.
Migliorare il CTR di Google Ads: tecniche generali
Cerchiamo di capire ora, nel concreto, come migliorare il CTR e quali sono le tattiche ottimali. Inizieremo con alcune implementazioni di carattere generale, per poi dedicarci a quelle più dettagliate, che possono cioè variare a seconda che la campagna Google Ads sia una campagna Search o una campagna Display.
Innanzitutto, per migliorare il CTR, bisogna analizzare il copy dell’annuncio ed eventualmente modificarlo. Le keyword utilizzate, in particolare, devono essere pertinenti con l’annuncio stesso.
Talvolta, un CTR basso può indicare un utilizzo di parole chiave non pertinenti e, dunque, da modificare.
Da non dimenticare, poi, i necessari annunci di retargeting, per intercettare nuovamente coloro che, precedentemente, hanno mostrato interesse verso un prodotto o servizio.
Attenzione, infine, ai BID. Offerte troppo basse, talvolta, sono alla base di un Click Through Rate non soddisfacente. Aumentare l’offerta potrebbe essere d’aiuto per migliorare questo dato.
Come migliorare le campagne Search
Vediamo adesso, più nel dettaglio, come migliorare il CTR delle campagne Search di Google Ads. Si tratta delle campagne con un CTR potenzialmente alto, dato che vengono mostrate ad un numero di persone più contenuto.
Hanno, cioè, un numero di impression più basso.
Per migliorare la percentuale di conversione in questa tipologia di campagne, il primo consiglio è quello di lavorare sulle parole chiave. Meglio optare per keyword men competitive, la cui specificità possa garantire un tasso di conversione più elevato.
Anche la già citata modifica dei testi dell’annuncio potrebbe funzionare: importante, in quest’ottica, fare dei test A/B con diverse tipologie di annuncio.
Come migliorare le campagne Display
Passiamo ora alle modifiche alle campagne Display che potrebbero migliorare il Click Through Rate. Come detto, queste campagne hanno di base un numero di impression maggiore.
Un CTR più basso rispetto alle campagne Search non è dunque un indice da considerarsi come totalmente negativo, e potrebbe essere normalissimo.
Tuttavia, qualora si voglia migliorare la percentuale delle campagne Display, vari sono gli accorgimenti e le modifiche che si possono implementare e adottare.
Il primo step per migliorare il CTR ed il relativo rendimento di una campagna Display è analizzare il target e ottimizzarlo al meglio. In altre parole, occorre verificare se tutti i segmenti inseriti siano pertinenti. In caso contrario, meglio escluderli: in questo modo, il CTR migliorerà sensibilmente fin da subito.
Inoltre, anche per questa tipologia di annunci Google Ads, modificare e testare copy e creatività diverse potrebbe fare la differenza e garantire risultati migliori. Si tratta di una modifica che, rispetto a quella legata al target, potrebbe impiegare più tempo. I risultati, però, potrebbero essere stupefacenti.