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- 18-11-2023
- Nausicaa Tecchio
- In Scuola e università
- 4 minuti
Guadagni universitari da 550 milioni e grandi atenei al vertice
Studenti, matricole e docenti possono gioire perché sono in arrivo nuovi guadagni universitari per più di mezzo miliardo di euro, per la precisione 550 milioni. A stabilire questo aumento è un decreto che porta la firma di Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca. L’annuncio lo ha dato la ministra stessa ancora agli inizi del mese di luglio. Mentre era presente all’inaugurazione del nuovo allestimento al pian terreno del museo Galileo di Firenze aveva dichiarato infatti l’ammontare dei nuovi fondi previsti per gli atenei italiani. Ma non su tratta dell’unica misura in programma perché ve ne sono altre tarate sul benessere degli studenti.Indice dei contenuti
I guadagni universitari e il Fondo per il Finanziamento Ordinario
Questi 550 milioni di euro in più non fanno parte di una cassa creata ex novo ma vanno ad aggiungersi ad altre somme già stanziate che così toccano i 9,2 miliardi. Si tratta del Fondo per il Finanziamento Ordinario (FFO), un finanziamento che proviene dallo Stato istituito trent’anni fa con la Legge 537/1993. Di questa misura per la precisione si parla all’articolo numero 5. La finalità di questo fondo è dare costituire una fonte rilevante per i guadagni universitari e i soldi che comprende sono destinati a coprire la maggior parte dei costi degli atenei. Prima di tutto gli stipendi del personale delle università: docenti, ricercatori e altre figure non appartenenti al corpo docente). Una parte viene destinata anche alla ricerca scientifica, come per l’acquisto dei materiali. Dall’FFO derivano anche i soldi da impiegare nelle opere di manutenzione delle strutture universitarie e per svolgere le attività istituzionali. Negli anni poi ci sono stati dei cambiamenti ad esempio dal 2014 nel fondo confluiscono le risorse per le borse di studio post laurea. In più lo Stato ha via via aumentato le somme da destinare al fondo. L’FFO si divide sin dalla sua istituzione in una quota base da ripartire fra gli atenei in modo proporzionale considerando le spese per ogni caso, e in una seconda quota di riequilibrio. Per questa si tiene conto delle dimensioni dell’università e dei costi di produzione per studente.Dove si impiegheranno le nuove risorse previste
Il Ministero dell’Università e della Ricerca per il 2023 ha individuato sei priorità politico-istituzionali in cui torneranno molto utili questi guadagni universitari. Nel dettaglio queste sono:- Potenziare l’offerta formativa prevista dagli atenei per permettere a più persone di accedere agli studi, aumentare le borse di studio e reclutare nuovi ricercatori. Anche facilitare l’accesso al mondo del lavoro è un aspetto importante per questo punto.
- Implementare la realizzazione dei progetti del PNRR. Tra questi in particolare si vuole focalizzare l’attenzione su quelli programmati entro il prossimo triennio (fino al 2026).
- Ampliare la comunità di ricerca. I nuovi guadagni universitari potranno aiutare a creare un nuovo ecosistema nazionale che unisca fra di loro gli atenei, i centri di ricerca e le aziende. Per questo servirà anche stilare delle nuove linee guida.
- Il programma nazionale della ricerca 2021-2027. Le università saranno anche coinvolte nella Strategia nazionale di Cybersicurezza 2022-2026 per garantirne l’efficacia.
- La maggiore internazionalizzazione degli atenei. Questo prevede sia di ampliare le collaborazioni estere che di accrescere il ruolo dell’Italia nella ricerca a livello europeo. Per farlo serve prendere contatti con le istituzione europee investire in particolare nel programma legato ai semiconduttori.
- Migliorare l’organizzazione del Ministero.
Tutelare il benessere psicologico degli studenti con i guadagni universitari
A partire da quest’anno l’FFO destinerà una parte delle risorse per proteggere la salute mentale della popolazione studentesca. Per la precisione si tratta di 37 milioni di euro mirati a potenziare o introdurre servizi di inclusione per gli studenti e di supporto per chi ha fragilità psicologiche. Gli episodi di disagio dopo il lockdown come ha sottolineato la ministra Bernini non sono rari anche ora vista la perdita della socialità che hanno subito e i cui effetti si stanno trascinando. I presidi di supporto di cui si era parlato ancora a febbraio di quest’anno prevedono degli uffici deputati all’ascolto delle problematiche dei giovani dove impiegare psicologi e psicoterapeuti professionisti. In quei giorni infatti era arrivata notizia di un fatto tragico dove una studentessa iscritta all’Università di Comunicazione e Lingue di Milano si era tolta la vita in seguito alla bocciatura ad un esame. L’episodio ha spinto la ministra a intervenire per introdurre il progetto in occasione del Convegno nazionale della Società italiana di Pedagogia. Non inclusi tra i guadagni universitari da aggiungere all’FFO ci sono altri 40 milioni di euro che andranno divisi tra università e istituzioni AFAM per attività di ricerca orientata alla tutela della salute mentale. Queste risorse dovrebbero essere sufficienti a coprire almeno sedici progetti la cui durata minima dovrà essere un anno.Criteri di ripartizione dell’FFO tra le università per il 2023
Come accennato i guadagni universitari aggiunti al fondo e le somme già presenti vanno redistribuiti fra i diversi atenei. A determinarli è il Decreto Ministeriale n. 809 del 7 luglio 2023 che parte determinando le quote da versare per obblighi ministeriali. Tra queste risorse 929.449 euro andranno all’Università di Trento per coprire i piani straordinari di reclutamento. Passando alla quota base quest’anno ogni ateneo riceverà circa 4 milioni di euro, variabili in base alla quota dell’anno precedente, interventi sostenuti e provvedimenti volti a stabilizzare il personale (docente e non). L’Università di Bologna avrà in più 420.186 euro per i costi dovuti al trasferimento del personale della biblioteca. I guadagni universitari vanno però anche a favore delle Istituzione a ordinamento speciale, tra cui rientrano la Scuola Normale Superiore di Pisa e lo IUSS di Pavia. Ventisette milioni di euro andranno alle Università per Stranieri di Perugia, di Roma e di Siena, sedi impegnate nella diffusione della lingua italiana.La previsioni per il 2024
I Piani Straordinari Reclutamento Personale Universitario dureranno fino al 2026 con lo scopo di adeguarsi agli standard delle altre università europee. In particolare quelli relativi al rapporto tra il numero degli studenti e il personale docente, indicatore che ha un certo rilievo nella qualità dell’offerta formativa universitaria. A questo scopo il MUR ha già stanziato fondi per 800 milioni di euro prima dei guadagni universitari di cui abbiamo trattato. Il 31 ottobre 2024 terminerà il piano A, prima della quattro iniziative previste da qui al 2026.Nausicaa Tecchio
Ghostwriter e copywriter freelance
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