Le tecniche di Brainstorming per generare idee
Si sente spesso parlare di brainstorming in ambiti anche molto diversi fra loro. Spesso sfruttata in contesti aziendali e professionali, questa tecnica di pensiero creativo può però dare i suoi benefici anche per scopi personali.
Di solito, infatti, viene applicata indipendentemente dal contesto, ogni volta che è necessario generare nuove e diverse idee. Ma anche quando si dimostra necessario migliorare un processo (aziendale e non) o risolvere un problema.
Si tratta di un termine molto utilizzato e che dunque può capitare di sentire spesso. Eppure non tutti hanno un’idea chiara in merito al brainstorming. Di conseguenza, chi non sa esattamente cosa si intende con questa tecnica non ne potrà sfruttare al meglio tutti i vantaggi.
Ecco perché, in questa guida dedicata, scopriremo tutto sul brainstorming: cos’è, quali sono le tecniche più utilizzate, come rendere questa metodologia realmente efficace.
Indice dei contenuti
Cos’è il brainstorming?
Ma procediamo per ordine e iniziamo dalle basi, scoprendo innanzitutto cosa intendiamo con il termine “brainstorming”. Tradotto nella nostra lingua con “tempesta di cervelli”, sta ad indicare una tecnica creativa molto utilizzata per arrivare a risolvere problemi o generare idee in un lasso di tempo molto breve.
Permette in effetti di produrre idee e/o pensieri creativi, analizzarli, organizzarli e selezionare quelli migliori. Questa sua caratteristica rende la tecnica molto produttiva e in grado di apportare significativi risultati.
Uno dei vantaggi più apprezzati del brainstorming è che questa tecnica prevede l’apporto dell’intero team che fa parte del gruppo di lavoro.
Alla fine di ogni sessione, il gruppo potrà contare su una serie di idee innovative. Una delle idee fondanti di questa tecnica è infatti quella che vede le innovazioni come frutto di una serie di intuizioni che, a loro volta, provengono da altre idee.
Insomma, creando un flusso condiviso di idee e soluzioni, flusso che prevede l’apporto di tutti i membri, si arriverà alla generazione di idee vincenti.
Le tecniche più utilizzate
Trattandosi di una metodologia che prevede l’apporto di molti soggetti, non stupisce il fatto che esistono differenti tecniche di brainstorming.
Queste possono essere scelte a seconda della tipologia di gruppo, ma anche in base ai problemi da risolvere o alle eventuali innovazioni da ricercare.
Tra le tecniche più utilizzate figura innanzitutto il brainstorming inverso. Si tratta della tecnica che, partendo dalla soluzione desiderata, prevede di risalire al problema da risolvere.
Molto utilizzate anche le mappe mentali, che permettono di organizzare le idee in modo gerarchico.
Al fine di arrivare allo sviluppo di soluzioni efficaci, si può sfruttare il brainstorming dei 5 perché. In questo caso, per arrivare alla radice de problema ci si domanda il perché della situazione per ben cinque volte.
Se si ha a disposizione un’idea centrale di partenza è anche possibile ricorrere allo starbursting. Questa tecnica prevede, per l’appunto, di generare idee correlate partendo da un’idea centrale.
Quando, invece, i partecipanti vengono chiamati a trascrivere le loro idee su carta, si parla di brainwriting.
Indipendentemente dalla tipologia di tecnica utilizzata per la specifica sessione, comunque, il brainstorming prevede delle fasi che sono sempre valide.
Durante il primo step, vengono raccolte tutte le idee, senza commentarle: partecipante deve contribuire alla generazione di proposte. In questa fase iniziale, non bisogna commentare, applicare filtri di alcun genere, né effettuare selezioni.
La valutazione avverrà successivamente, nella seconda fase. Si tratta dello step in cui le idee devono essere valutate e sottoposte a giudizio.
Il terzo e ultimo passaggio è quello che prevede la selezione definitiva. È questo l’ultimo step del brainstorming, attraverso il quale il gruppo giungerà alla soluzione definitiva.
Come rendere il brainstorming realmente efficace
Abbiamo già detto che esistono varie tipologie di brainstorming: queste vanno scelte tenendo conto innanzitutto delle caratteristiche dei partecipanti. Vanno inoltre scelte in base agli ambiti applicativi. Tuttavia, per essere realmente efficace, una sessione di brainstorming deve seguire delle regole.
Si tratta, chiaramente, di regole sempre valide, indipendentemente dalla tipologia scelta.
Quelle che andremo ad analizzare nel dettaglio non sono regole facoltative, ma la base per il successo della sessione. Capita spesso, infatti, che indipendentemente dalla specifica tipologia di brainstorming scelta, i risultati non arrivino.
Il problema, in questo caso, non dipende dalla tecnica, ma da un errata pianificazione della sessione.
Altro aspetto da non sottovalutare mai è il ruolo del moderatore. Ogni sessione deve essere guidata, e la figura scelta per fare da guida deve essere preparata al suo ruolo: si tratta di un aspetto basilare per un brainstorming che sia realmente efficace.
Le regole d’oro da applicare per il successo
Come anticipato, il successo del brainstorming deriva dal rispetto di alcune regole basilari. La più importante riguarda il numero delle idee generate.
Siamo spesso portati a preferire le idee di qualità, penalizzando di solito la quantità al fine di arrivare a delle soluzioni ragionate, in numero contenuto. Il brainstorming funziona praticamente al contrario: è molto importante che le idee vengano generate costantemente, e che siano numericamente consistenti. Eventuali idee non idonee potranno essere scartate nelle fasi successive.
Allo stesso modo, è importante evitare commenti e critiche. Una delle regole fondanti del brainstorming è quella di evitare qualsiasi disturbo, che sia una discussione o un giudizio su un’idea altrui.
Infine, ogni idea generata deve essere opportunamente segnalata. Molto spesso, vengono utilizzate lavagne o whiteboard al fine di trascrivere tutte le idee o le soluzioni proposte.
Il compito di trascrizione, di solito, viene assolto dal moderatore, ma può essere anche assegnato ad altro soggetto partecipante alla sessione. È importante trascrivere ogni idea non solo per non lasciarsi sfuggire eventuali soluzioni creative, ma anche per mantenere alta la motivazione di tutti i partecipanti.
È bene ricordare, per concludere, che non esiste alcuna regola che vieti ai partecipanti di partire da idee già proposte per svilupparle. Il brainstorming è innovazione: anche concentrarsi su uno specifico filo conduttore può aiutare a creare novità.
Allo stesso modo, i membri del gruppo dovranno sentirsi liberi di proporre anche idee totalmente divergenti rispetto all’eventuale filo conduttore della sessione.
Entrambe le situazioni appena descritte possono, infatti, condurre allo scopo finale della sessione, che è quello di giungere a soluzioni creative.