Quali sono le leadership skills e il decalogo di Julio Velasco
Cosa vuol dire davvero essere un buon leader? Quali sono le competenze, o meglio, le leadership skills necessarie per guidare una squadra, sia sul campo da gioco che in azienda? E come possiamo svilupparle per crescere professionalmente e diventare il punto di riferimento che ispira fiducia e azione?
Se stai cercando risposte chiare e applicabili, sei nel posto giusto.
Oggi parliamo di leadership in modo pratico, attraverso l’esperienza e le parole di Julio Velasco, uno dei più grandi allenatori di pallavolo al mondo.
Con il suo celebre decalogo, Velasco ci offre non solo strategie, ma vere e proprie lezioni di vita. Preparati a scoprire i suoi 10 punti fondamentali per migliorare come leader e per comprendere appieno l’essenza della leadership.
Indice dei contenuti
Cos’è la leadership?
Visione, carisma, competenza.
La leadership non è solo una qualità innata: è un insieme di abilità che si possono imparare, affinare e applicare. In poche parole, leadership significa essere in grado di guidare gli altri verso un obiettivo comune, creando coesione e motivazione all’interno di un gruppo.
Ma come si traduce tutto questo nella realtà?
- Un buon leader è un mentore, non solo un capo
- La leadership non riguarda solo te, ma come fai crescere chi ti segue
- Le leadership skills si adattano ai contesti, ma i principi sono universali
Il decalogo di Julio Velasco: 10 punti per diventare un vero leader
Julio Velasco è una delle figure più emblematiche nel mondo dello sport, noto non solo per i suoi successi come allenatore di pallavolo, ma anche per la sua straordinaria capacità di trasferire i principi di leadership e motivazione dallo sport al mondo delle imprese e della vita quotidiana.
Originario dell’Argentina, Velasco ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama sportivo italiano e internazionale, portando l’Italia ai vertici della pallavolo mondiale negli anni ’90, con il celebre “Dream Team” della Nazionale Italiana maschile.
Dopo i suoi trionfi sportivi, Julio Velasco ha applicato la sua visione della leadership al mondo aziendale, diventando un riferimento per manager e leader. Attraverso conferenze e interventi, ha spiegato come i principi che hanno funzionato sul campo da gioco siano altrettanto efficaci per guidare team e organizzazioni verso il successo. La sua filosofia può essere sintetizzata in una visione ottimistica e concreta: un leader deve aiutare le persone a credere nelle proprie capacità, eliminando gli ostacoli psicologici e creando un ambiente in cui ciascuno possa dare il meglio di sé.
La visione di Velasco sulla leadership è unica e basata su una combinazione di pragmatismo, responsabilità personale e valorizzazione del lavoro di squadra.
Ecco i principi cardine del suo pensiero.
1. L’allenatore non fa, convince a fare
Un leader non si limita a prendere decisioni: ispira gli altri a farle proprie.
Velasco sottolinea che per “allenare”, devi abbandonare l’idea di “giocare”. Per gli imprenditori e i manager, questo significa smettere di risolvere tutto da soli e imparare a delegare.
Lezione pratica: smetti di dire “Faccio prima io”. Inizia a chiedere: “Come possiamo farlo al meglio insieme?”.
2. Nell’errore cerca il motivo, non il colpevole
Errore, lezione, miglioramento. Questo è ciò che un leader deve insegnare al suo team. Cercare colpe crea sfiducia, mentre cercare soluzioni costruisce resilienza.
Esercizio: alla prossima difficoltà, chiedi “Perché è successo?” invece di puntare il dito.
3. La squadra si costruisce stabilendo i ruoli
Ruoli chiari, successi evidenti. Senza una divisione precisa delle responsabilità, il caos è assicurato. Velasco insegna che ogni ruolo è cruciale e deve essere rispettato, sia in campo che in azienda.
Cosa fare: definisci ruoli e obiettivi con il tuo team e verifica che siano chiari per tutti.
4. Festeggiare anche gli errori nei tentativi, come con i bambini
Chi non prova, non cresce. Julio Velasco ci ricorda che celebrare il coraggio di agire, anche quando si sbaglia, motiva il gruppo a continuare a migliorare.
Strategia: quando qualcuno nel tuo team fa un errore provando qualcosa di nuovo, congratulati con lui per il coraggio dimostrato.
Stili di leadership: quale fa per te?
Autoritario, democratico, situazionale. Ogni stile di leadership ha il suo momento e contesto.
Velasco, con il suo approccio empatico e orientato al risultato, ci dimostra che il vero leader è chi sa adattarsi.
Punti chiave:
- Leadership autoritaria: perfetta in situazioni di crisi.
- Leadership partecipativa: ideale per costruire fiducia e coinvolgimento.
- Leadership situazionale: il mix vincente, perché si adatta al bisogno del momento.
Leadership skills: come svilupparle
Ti stai chiedendo “Come posso diventare un leader migliore?“
Ecco alcune abilità fondamentali che puoi iniziare a coltivare oggi stesso:
- Comunicazione efficace: saper ascoltare e spiegare chiaramente è essenziale.
- Empatia: capire i bisogni del tuo team ti rende un leader umano e rispettato.
- Problem solving: un buon leader trova soluzioni, non scuse.
5. Sì, sì… però è no
Quante volte abbiamo accettato qualcosa senza convinzione?
Velasco ci mette in guardia: dire “sì” senza crederci equivale a un no mascherato.
Lezione: sii chiaro con te stesso e con gli altri. L’onestà paga sempre.
6. Dite più spesso “bravo”
Apprezzamento, riconoscimento, motivazione. Non sottovalutare mai il potere di un complimento. Velasco lo ribadisce con forza: gli uomini hanno bisogno di sentirsi apprezzati, le donne ancora di più.
Consiglio pratico: ogni settimana, identifica almeno una persona da lodare per il suo contributo.
Julio Velasco: un modello di crescita professionale
Julio Velasco è un esempio perfetto di come la leadership non sia solo una questione di tecnica, ma di visione e umanità. Dai suoi inizi umili fino al raggiungimento del successo mondiale, Velasco ha incarnato i principi fondamentali di una leadership efficace: determinazione, coraggio e dedizione.
La sua filosofia: non puoi ottenere risultati straordinari senza rischiare e senza puntare tutto sul miglioramento continuo.
7. Ogni tanto ci vuole qualcuno che ti spinge in piscina
Il leader è colui che ti sfida a uscire dalla tua zona di comfort, perché sa che puoi farcela. Julio Velasco racconta la storia di Andrea Zorzi, un esempio di crescita personale e professionale forzata, ma necessaria.
Andrea Zorzi, uno dei pallavolisti italiani più iconici, è stato parte del “Dream Team” italiano guidato da Velasco. Sebbene Zorzi fosse già un talento naturale e dotato di grandi capacità fisiche, la guida di Velasco è stata determinante per trasformarlo in un atleta completo e leader in campo.
Velasco ha sempre creduto che il potenziale individuale potesse essere spinto oltre i limiti percepiti attraverso il lavoro, la disciplina e la mentalità giusta. Questo approccio si riflette nella relazione con Zorzi, che ha più volte dichiarato quanto Velasco sia stato un mentore per lui, aiutandolo a superare insicurezze e a crescere sia tecnicamente che mentalmente.
Nonostante le doti naturali di Zorzi, Velasco lo ha spronato a lavorare sulle sue aree di miglioramento, invece di adagiarsi sui punti di forza. Ad esempio, Zorzi è stato incentivato a lavorare non solo sulla potenza dei suoi attacchi, ma anche su aspetti come la difesa e il gioco di squadra.
Inoltre ha aiutato Zorzi a comprendere l’importanza del contributo individuale all’interno di un collettivo, facendogli accettare nuove sfide e responsabilità che andavano oltre il suo ruolo tradizionale in campo.
Zorzi stesso ha riconosciuto che l’approccio di Julio Velasco lo ha aiutato a superare i suoi limiti personali, aprendogli nuove prospettive non solo nello sport, ma anche nella vita
Punto di riflessione: stai spingendo il tuo team verso la loro massima espressione?
8. Chiedi più spesso “perché”
Capire le motivazioni profonde di chi lavora con te è la chiave per risolvere conflitti e aumentare la produttività.
Domanda pratica: hai mai chiesto ai tuoi collaboratori perché temono o evitano certe attività?
9. Non puoi avere tutto
Velasco è diretto: se vuoi una vita “spericolata” alla Vasco Rossi, devi essere disposto a rinunciare al “posto fisso”. Il successo richiede sacrificio e concentrazione.
Il messaggio: scegli la tua strada e perseguila senza rimpianti.
10. Chi vince festeggia, chi perde spiega
Una delle massime più celebri di Velasco. Se vinci, celebri il risultato. Se perdi, impari la lezione.
Con questa espressione, Velasco sintetizza un principio fondamentale: chi perde spesso tende a cercare giustificazioni o alibi, mentre chi vince si concentra sui risultati e festeggia il successo. La frase racchiude una critica costruttiva alla tendenza umana di rifugiarsi nelle spiegazioni per evitare di affrontare le vere cause di un insuccesso.
Velasco usa questa massima per sottolineare che, dopo una sconfitta, la tentazione più comune è cercare scuse o attribuire le responsabilità a fattori esterni, come l’arbitro, le condizioni del gioco o la fortuna.
Questo atteggiamento non porta a miglioramenti, perché distoglie l’attenzione dalle vere cause del fallimento. Invece, Velasco invita a guardarsi dentro, accettare la responsabilità e lavorare per migliorarsi. Secondo Velasco, una squadra (o un individuo) che si abitua a trovare spiegazioni per le sconfitte non cresce mai davvero. Eliminare gli alibi è un passo cruciale per costruire una mentalità vincente e concentrarsi su ciò che si può controllare.
Chi vince non ha bisogno di giustificare nulla: i risultati parlano da soli. Velasco sottolinea che il successo non dipende solo dal talento o dalla fortuna, ma dalla preparazione, dalla resilienza e dalla capacità di affrontare le difficoltà senza alibi.
Festeggiare le vittorie è altrettanto importante, perché rappresenta il riconoscimento del lavoro svolto e motiva il gruppo a continuare sulla strada intrapresa.
👉 Applica subito: dopo ogni progetto, fai una riunione per analizzare cosa ha funzionato e cosa no.
Nel mondo delle imprese la tendenza a spiegare un insuccesso anziché assumersi responsabilità può impedire un reale miglioramento. La massima invita quindi a un cambio di prospettiva: concentrarsi sulle soluzioni e sulle lezioni apprese.