Metodi per prendere appunti: tecniche e strumenti
A cercare sul web sembra che esistano centinaia di metodi per prendere appunti, adatti a qualsiasi contesto e materia. Per questo riuscire a trovarne uno che sia adatto a noi non è così semplice, anzi può diventare difficile capire quale sia il più efficiente.
La realtà è che bisogna sviluppare il proprio sistema, ma non senza aver prima appreso le tecniche principali e aver imparato a padroneggiarle. In più bisogna capire quali strumenti usare, ovvero se usare supporti digitali o cartacei. Appuntarsi i concetti sentiti durante una lezione o un corso che si frequenta per lavoro è il primo passo per riuscire a elaborare un metodo di studio. Se non c’è ordine negli appunti o gli schemi sono approssimativi infatti è difficile riuscire a prepararsi per un esame o una verifica.
Si tratta infatti della tipologia di materiale più efficace, essendo rielaborato a livello personale a differenza dei libri scolastici.
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Metodi per prendere appunti: le mappe concettuali
Una delle tecniche che negli ultimi anni ha attirato di più l’attenzione dei tutor scolastici è il mapping, e non caso.
Si tratta di un sistema che se sfruttato a dovere può rendere lo studio intuitivo e rapido, sacrificando la scrittura classica in favore di uno schema dove ci si limita a riportare i concetti principali. Per quanto popolare però non è adatto a tutti, ma a va benissimo per gli studenti che hanno buona memoria visiva.
Un’immagine dinamica come una mappa, dove ci sono collegamenti grafici fra le parole chiave di un argomento, è ottimo per stimolare la loro mente. Per di più come molti metodi per prendere appunti anche il mapping è riuscito a digitalizzarsi grazie a diverse applicazioni, come Prezi oppure Bubbl.us.
Alcuni di questi software hanno anche implementato l’intelligenza artificiale per rendere sempre più facile e veloce realizzare le mappe concettuali. Per iniziare a realizzare uno schema di questo tipo si parte scrivendo l’argomento al centro, per poi partire a fare le associazioni a raggiera.
La cosa migliore quando si aggiunge una nuova parola chiave è lasciare spazio sufficiente per delle aggiunte o correzioni successive. Quando le si fa a mano libera può tornare utile avere una certa abilità nel disegno, ma se si usa un supporto digitale questo non è vincolante.
Usare le applicazioni consente anche di cancellare e reimpostare la mappa più volte. Bisogna solo spendere un po’ di tempo per riuscire a padroneggiarne l’uso e poi pian piano si diventerà rapidi come nel disegno a mano libera.
Il sistema del professor Walter Pauk
Tra i metodi per prendere appunti più celebri ce n’è uno messo a punto più di ottant’anni fa da un docente della Cornell University.
Questo sistema prende il nome proprio da questa università ed è molto efficace per ottenere un riassunto di una lezione o di un incontro ben strutturato. Per iniziare a usare il metodo Cornell tutto ciò che serve è un foglio, che va diviso in tre sezioni. Sono di forme diverse, una corposa centrale e due più sottili, una verticale sul lato sinistro del foglio e una orizzontale in basso.
La sezione più grande del foglio è quella da riservare alle annotazioni sui concetti principali ascoltati durante la lezione. Come scriverle è a libera scelta, se sotto forma di abbreviazioni o con un elenco puntato. La parte verticale del foglio si può usare per riportare le parole chiave legate all’argomento, mentre la zona in basso si può riempire una volta terminata la spiegazione. Qui si possono indicare dubbi e commenti personali sui temi trattati.
Come per tutti i metodi per prendere appunti anche questo sistema richiede un po’ di allenamento. All’inizio si può provare a registrare la lezione o la conferenza e riascoltarla alla fine per rimpolpare lo schema costruito. Per quanto si adatti a qualsiasi argomento inoltre il metodo Cornell si dimostra indicato anche per perfezionare la propria conoscenza di una lingua straniera. Consente infatti di avere pronto il lessico specifico per diversi argomenti.
Metodi per prendere appunti strategici: il sistema sentence
Quando si segue un corso dove si illustrano argomenti molto articolati diventa difficile capire come schematizzarli senza perdere dei concetti rilevanti.
Il metodo sentence nasce con l’obiettivo di riuscire a riassumere temi di questo tipo, e per quanto lungo realizza in pieno il suo scopo. Diversamente dalla tecnica precedente richiede di avere a disposizione più fogli, ciascuno da dedicare a una diversa sfaccettatura dell’argomento.
In inglese sentence significa frase, e non si tratta di un nome casuale.
Su ogni foglio usato infatti si dovrà scrivere in alto un’espressione che contenga una delle parole chiave collegate al tema centrale. Dopodiché al di sotto si scriveranno i concetti collegati sotto forma di elenco puntato. Se si utilizza un supporto digitale per il metodo Sentence conviene usare diversi documenti Word da salvare in una stessa cartella con il nome dell’argomento più generale.
Rispetto agli altri metodi per prendere appunti visti finora il sentence ha il vantaggio di separare meglio i concetti minori interni a un argomento. In questo modo sarà più facile avere uno sguardo generale completo senza trascurare gli aspetti rilevanti.
Il caro vecchio Outlining Method
L’ultimo dei metodi per prendere appunti che esaminiamo è tra i più utilizzati dagli studenti universitari perché non richiede grosse impostazioni. Non è tra i più efficaci per le materie scientifiche dove occorre appuntarsi formule e calcoli, ma per quelle letterarie funziona bene.
Si parte sempre mettendo l’argomento generale come titolo, e poi scrivendo un elenco dei temi collegati. Quando si stende la lista non si procede in modo casuale. Si scrive il tema più generale dopo il titolo a sinistra e ci si sposta con la scrittura sulla riga sotto e sempre più a destra man mano che si scende nello specifico. Se ci sono più concetti equivalenti li si scrive uno sotto l’altro restando sulla stessa colonna.
Grazie a questa impostazione è sufficiente uno sguardo alla pagina per vedere come sono organizzati i concetti a livello di gerarchia. Oltre che per studiare per un esame o un test l’Outlining Method torna utile come scaletta per realizzare una presentazione o una relazione. Non aiuta però in caso l’argomento che si studia preveda grafici o dati.