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- 01-09-2025
- Sara Elia
- In Skills e produttività
- 4 minuti
Metodo GTD: la tecnica di produttività di David Allen
Nell’era della costante iperstimolazione e delle giornate sempre più frenetiche, avere un sistema efficace per gestire impegni, idee e priorità è diventato indispensabile. Il metodo GTD (Getting Things Done), ideato da David Allen, rappresenta una delle tecniche di produttività più apprezzate a livello internazionale proprio perché permette di liberare la mente, ridurre lo stress e aumentare la concentrazione sulle attività davvero importanti.
Più che un semplice strumento di time management, il metodo GTD è un approccio pratico e strutturato che insegna a catturare i pensieri, organizzarli in modo chiaro e tradurli in azioni concrete. Il suo obiettivo non è solo gestire meglio il tempo, ma soprattutto sfruttare al massimo le proprie capacità mentali, lasciando spazio alla creatività e alla lucidità decisionale.
Nei prossimi paragrafi vedremo come funziona il metodo GTD, quali sono i suoi principi fondamentali e come applicarlo nella vita quotidiana e professionale.
Indice dei contenuti
Che cos’è il Metodo GTD
La maggior parte delle persone desidera avere sempre sotto controllo tutte le attività quotidiane da svolgere per poter lavorare in modo efficiente senza sentirsi sopraffatto dagli impegni. Ad oggi, però, la realtà è ben diversa: la mente è spesso occupata da molteplici distrazioni che tendono a limitare concentrazione e produttività.Per ovviare questo problema, David Allen nel 2001 ha elaborato il metodo GTD. Il principio fondamentale alla base è che la mente serve a generare idee, non a conservarle. Troppe volte, infatti, si tende a cercare di ricordare tutto ma il sovraccarico mentale che ne deriva provoca stress, riducendo la capacità di concentrazione e impedendo di sfruttare appieno il proprio potenziale.
In questo difficoltà, Allen individua il punto di partenza del suo metodo: se la mente non è gravata dal dover ricordare ogni dettaglio, può dedicarsi completamente all’esecuzione di altre attività, aumentando efficienza e rendimento.
Esso, inoltre, si ispira a concetti della disciplina zen quali:
- svuotare la mente;
- concentrarsi su un compito alla volta;
- liberarsi dal rumore cognitivo.
Le fasi del Metodo GTD: Capture e Clarify
La prima fase del metodo GTD (Getting Things Done) prende il nome di Capture (raccogliere) e consiste nel:- raggruppare tutto ciò che occupa la mente, e quindi idee, progetti in corso, compiti ricorrenti, incombenze occasionali, etc;
- trasferirlo su strumenti esterni cartacei o digitali, quali quaderni, post-it, agende, lavagne, applicazioni e così via;
- svuotare, di conseguenza, la mente.
Oltre a gestire le attività eseguibili immediatamente, Clarify prevede anche la gestione di ciò che non può essere affrontato subito: alcune task devono infatti essere rimandate a una data precisa, altre delegate ad altri, altre ancora archiviate per il futuro. L’obiettivo è:
- svuotare la mente dalle attività non urgenti;
- concentrarsi solo su ciò che deve essere svolto subito programmandolo in modo chiaro;
- pianificare le priorità senza sentirsi sopraffatti.
Organize e Reflect
Il terzo step del metodo GTD è Organize (organizzare) e riguarda la disposizione ordinata delle attività raccolte.
In questa fase si stabiliscono priorità, scadenze, categorie e connessioni tra compiti e obiettivi. L’organizzazione efficace richiede una visione d’insieme, ovvero sapere cosa fare, quando farlo e in che sequenza, evitando di affrontare attività in modo disordinato. In particolare, è necessario:
- dare ad ogni attività una collocazione chiara all’interno di un progetto più ampio, così da comprendere come ogni passo contribuisca al risultato finale;
- raggruppare tasks simili, delegarne altra a colleghi ove possibile e rimandarne altre ancora meno urgenti a momenti più opportuni;
- ottimizzare, di conseguenza, tempi ed energie, riducendo la possibilità di errori o dimenticanze.
- verificare periodicamente, preferibilmente una volta alla settimana, lo stato dei progetti e delle attività completate, rimandate o delegate;
- aggiornare liste e scadenze, correggere eventuali inefficienze e mantenere il flusso di lavoro sempre coerente con gli obiettivi;
- garantire, di conseguenza, che il metodo GTD non diventi statico o dispersivo, ma resti dinamico e funzionale, permettendo di affrontare ogni giornata con chiarezza e senza sovraccaricare la mente.
Ultima fase ed applicazioni pratiche
L’ultima fase del Metodo GTD è Engage (Fare), ovvero l’azione concreta. Tutte gli step precedenti, infatti, preparano a scegliere con sicurezza quale attività affrontare in ogni momento. In particolare le decisioni vengono guidate da quattro criteri quali: contesto (dove ci si trova e cosa si può fare), tempo disponibile, energia a disposizione e priorità.Arrivati a questo punto, è fondamentale concentrarsi su un solo compito alla volta fino al completamento, evitando di rimandare o alternare attività. Inoltre, i risultati ottenuti nei passaggi precedenti permettono di lavorare in modo fluido, riducendo lo stress e aumentando la produttività.
Infine, occorre evidenziare che l’ efficacia del GTD deriva dalla completa esecuzione dei cinque stadi: trascurarne uno comprometterebbe l’intero sistema.
Ad oggi, il metodo GTD non si applica solo ad un contesto lavorativo. Al contrario, grazie alla sua flessibilità è possibile adattarlo anche alla gestione di obiettivi di studio, impegni personali e hobby, applicando il medesimo principio: svuotare la mente, organizzare le attività e dedicarsi ad ogni aazione in modo strutturato e consapevole.
Come abbiamo analizzato insieme, la tecnica ideata da David Allen rappresenta una guida concreta per migliorare la produttività, ridurre lo stress e ottenere risultati tangibili trasformando il caos quotidiano in un flusso di lavoro gestibile ed affrontare ogni attività con sicurezza e concentrazione.
Sara Elia
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