Nomadi digitali: chi sono e le professioni per diventarlo
Il nomade digitale, soprattutto negli ultimi anni, è diventata una figura professionale di tutto rispetto, che si sta via via imponendo in una realtà sempre più digitalizzata e improntata all’utilizzo della rete e tutti i suoi strumenti. Ma non perdiamo tempo, ti spiegheremo chi sono e come fare per diventarlo!
Indice dei contenuti
Nomadi digitali: chi sono?
I nomadi digitali fruttano le tecnologie offerte dal mondo del web infatti, lavorando a distanza per clienti paganti (o imprese/datori di lavoro) senza essere minimamente vincolati a sedi fisiche o orari tipici di un’occupazione standardizzata.
Questa metodologia innovativa opera in remoto, e quindi permette di portare avanti il proprio business conducendo una vita particolarmente libera e in viaggio, per l’appunto da nomade.
La caratteristica distintiva dell’essere un ‘viaggiatore indipendente’ (freelance) è la possibilità di visitare e stanziarsi in qualsiasi parte del mondo, contemplando solamente la necessità di una connessione stabile e sicura ad internet.
L’unico obbligo a cui si deve sottostare è essenzialmente questo, determinante per il successo a lungo termine attraverso questo nuovo format occupazionale, utile per tutti coloro che non vogliono rinunciare ai benefit derivanti da un’assunzione a distanza.
Di cosa si occupano?
Fondamentalmente i nomadi digitali si occupano di settori molto diversi, ma tutti accomunati dalla loro propensione sempre più accentuata nei confronti del digitale e di tutti i suoi strumenti.
Alcuni dei più importanti ambiti di impiego possono essere:
- Creazione di contenuti (n.d.r content creator)
- Consulenza
- Design
- Elettronica
- Informatica
- Sviluppo app (es. sviluppatori software)
La creatività rimane però il valore essenziale di cui tenere conto, che caratterizza la maggior parte delle personalità coinvolte in queste branche, realizzando così nuovi sbocchi lavorativi per scrittori, giornalisti, programmatori, Web designer, pubblicitari, artisti, social media manager, influencer e tanti altri professionisti che si vogliono affacciare a questo stile di vita.
Non è una semplice decisione personale, ma un vero e proprio mood che si sta diffondendo nella società moderna, che pone al centro del suo futuro l’implementazione e l’ottimizzazione delle tecnologie già esistenti, che stanno diventando ormai le colonne portanti delle ruotine quotidiane di ognuno.
Come posso diventare nomade digitale?
Poter diventare un lavoratore indipendente e nomade digitale, è una possibilità da non sottovalutare, dal momento che in pochi possono permettersi questo lusso, che valorizza solamente alcune tipologie lavorative rispetto ad altre, di cui sarebbe impossibile una conduzione da remoto.
Solamente il settore della creatività ne è coinvolto, che da anni si sta affermando come leader nei confronti dell’intero panorama del mercato internazionale.
All’ estero infatti vengono premiate queste particolari figure, che stanno trovando fortuna in quelle realtà ancora inesplorate che molte volte non vengono minimamente contemplate, perché in fondo piccole e grandi aziende preferiscono rimanere legate ad abitudini e comportamenti superati.
Rimanere legati alla meccanizzazione rispetto alle tecnologie, è il principale deterrente di qualsiasi attività, che in questo modo non potranno affrontare efficientemente la transazione definitiva al digitale, decretando il loro lento fallimento per mancato adattamento all’evoluzione sociale.
Essere nomade digitale: requisiti fondamentali da possedere
Per essere considerati tali, non è obbligatorio avere alcun tipo di qualifica tecnica, formazione pregressa o competenza particolare, dato che qualsiasi nomade digitale freelance è solamente legato al suo impegno e determinazione del singolo nei confronti del proprio lavoro, che dovrà permettergli di mantenersi agiatamente.
Le scelte di ognuno devono vertere unicamente sulla sostenibilità dell’impiego scelto, opportunamente sfruttato per avere una fonte di guadagno costante e decisamente redditizia, utile a portare avanti la propria esperienza e migliorarla nel tempo.
In alcune occasioni però, è opportuno valutare la propensione personale verso questa professione, che come già descritto, non è adatta a tutti, essendo risorse molto difficili da gestire se non si possiede:
- Problem solving
- Gestione ottimale dei rischi
- Soft skills
- Hard skills
- Resilienza
- Flessibilità negli orari
- Costanza
- Coerenza nella propria immagine
- Adattabilità
- Controllo abile sul workflow e sulle sue eventuali modificazioni
- Buona comunicazione
Non è essenziale possedere attestati, certificati o qualifiche quindi, ma almeno quelle conoscenze basilari che possono portare al successo del vostro business grazie a quelle capacità intrinseche, che spesso sono innate in ognuno di noi.
Coltivarle e capire quali sfruttare a proprio vantaggio è decisamente un ottimo metodo per crearsi abilmente un background solido su cui fissare degli obiettivi concreti, che dovranno essere fissati chiaramente per poter rimanere coerenti e ligi alle promesse rispetto ai propri clienti.
Alcune mansioni però, non sono totalmente ‘libere’, infatti dovranno essere legate al conseguimento di almeno un titolo di studio che possa qualificarvi come un vero professionista in quel determinato ambito lavorativo.
Vi sono esempi che saltano subito all’occhio, quali:
SEO Specialist
Questa figura si occupa principalmente della Search Engine Optimization o più comunemente definita come l’implementazione di una strategia che possa aiutare qualsiasi sito web a posizionarsi meglio all’interno della SERP (n.d.r pagina dei risultati) di Google, e riuscire a farsi ‘trovare’ meglio dal proprio target di riferimento.
Devono essere contemplate tantissime variabili che possono influenzare l’indicizzazione di un dominio su un motore di ricerca, per cui, chi si avvale di un professionista in questo settore dovrà mettere in conto la sua applicazione costante nell’ottimizzare contenuti, pagine, format, multimedia ecc ecc, utili per incrementare la vostra visibilità.
Un SEO Specialist dovrà intervenire quindi su tutti quegli elementi che sono principalmente legati alle keywords, ai link (interni ed esterni) e alla struttura fondante del sito stesso per cui si richiede una sponsorizzazione.
Facebook Ads e Google Ads manager
Svolgono entrambi un lavoro simile, ma su due piattaforme diverse, che in questo caso contemplano bacini di utenza molto differenti.
La loro mansione sarà quella di creare e monitorare campagne pubblicitarie fondate su annunci creati ad hoc per aumentare la vostra brand value, diffondendoli prevalentemente sui social network (es. Facebook) o su Google e i principali motori di ricerca.
Social Media Manager
Sono anch’esse figure molto importanti, utili prevalentemente a quelle aziende che vogliono affacciarsi all’online e creare la propria identità istituzionale sui social network del momento.
Queste strategie si inseriscono in campagne di digital marketing ampie, volte a realizzare utenti fidelizzati anche su piattaforme ancora poco utilizzate in ambito commerciale, attuando percorsi improntati ad una comunicazione diretta e più coinvolgente.
Digital Strategist
Un Digital Strategist è un ruolo che sta a cavallo tra ‘il passato e il futuro’, occupandosi infatti di trasformare le più comuni metodologie legate al ‘marketing fisico’ in applicazioni al virtuale, creando e-commerce efficienti e adatti alla vendita dei vostri migliori prodotti.
Riassumendo, le azioni da compiere in questo caso sono mirate alla creazione di contenuti commerciali specifici, cercare un loro posizionamento sui motori di ricerca e sponsorizzarli usando campagne pubblicitarie ed annunci a pagamento.
Conviene essere un nomade digitale?
A questa domanda è difficile dare una risposta concreta, poiché le caratteristiche di ognuno di noi possono influenzare positivamente o negativamente l’intero andamento di un business, e di conseguenza i potenziali guadagni collegati ad esso.
Secondo le statistiche di settore si possono stimare introiti annui di circa 70.000 euro per un professionista nell’ambito del Marketing e della Comunicazione, che a quanto pare risultano essere le figure più richieste.
Nello specifico, secondo i calcoli effettuati dal ministero del Lavoro, un nomade digitale su cinque (quasi il 21%) guadagna meno di 22.000 euro l’anno, ma il 44% asserisce invece di riceverne almeno 66.000 (sempre su base annua).
Tutti questi parametri fanno capo a dei concetti molto importanti, che per un nomade digitale possono essere potenziali vantaggi o svantaggi, talvolta anche dei deterrenti per i meno motivati.
Essi sono legati a:
Personalità (fattore interno)
Le caratteristiche da migliorare per avere successo come nomade digitale sono: l’intraprendenza, l’automotivazione, l’apertura e l’ottimismo, tratti della propria personalità da implementare per raggiungere il successo.
Sicuramente, saper trarre il meglio da ogni situazione e risolvere abilmente qualsiasi problema o ostacolo improvviso, sono doti essenziali per mantenere una discreta apertura verso la creazione di legami commerciali duraturi nel tempo, che vi permetteranno di mantenere uno stile di vita simile.
Orari di lavoro e cambiamenti fuso orario causa viaggi all’estero
Per viaggiare come nomade digitale devono necessariamente essere contemplati fusi orari molto difficili da sopportare o jetlag troppo pesanti.
Di conseguenza è opportuno ricordare come la flessibilità sia una capacità essenziale per scendere a compromessi e non precludersi sbocchi lavorativi interessanti.
Precarietà dello stipendio (mensile ed annuo)
L’argomento ‘stipendio’ è molto delicato, essendo variabile e altamente collegato alle variazioni di mercato inerenti alla nicchia commerciale a cui si fa riferimento.
Per le figure freelance poi, risulta essere spesso un tasto dolente, poiché per loro sarà opportuno stabilire un budget finanziario mensile e comprendere quanto sia importante creare sempre opportune ‘scorciatoie’ in caso di perdita di lavoro o intoppi di carriera.
Costi di vita variabili
Per quanto riguarda i costi di vita invece, non basta solamente fare riferimento ai luoghi visitati, ma anche alla tipologia del soggiorno scelto, dal momento che i costi dipenderanno anche dalla formula abitativa preferita rispetto ad altre.
Va da sé che sia assolutamente necessario viaggiare verso mete accessibili, selezionando quelle maggiormente inclini alle vostre esigenze di vita.
Asia, Europa dell’Est e il Sud America infatti, sono quelle più gettonate, avendo un’economia adatta e decisamente sostenibile in termini economici rispetto alle realtà in forte sviluppo.