Supplenze scuola: chi può farle e come si fa la domanda
Per coprire supplenze a scuola è sufficiente inviare la propria candidatura alle scuole tramite la domanda di messa a disposizione (MAD). E per farlo è necessario possedere alcuni requisiti.
Analizziamo insieme quali e come procedere per la domanda!
Indice dei contenuti
L’importanza della MAD per l’accesso alle supplenze
Il termine MAD è l’acronimo per messa a disposizione. Con esso si intende la domanda da parte di un soggetto idoneo di svolgere il ruolo di insegnante o ATA (Personale Amministrativo Tecnico o Ausiliario).
Requisiti indispensabili, in caso di docenza sono:
- possesso della laurea specifica per l’accesso alla classe di concorso per cui si fa la candidatura;
- specializzazione per il sostegno o diploma tecnico/professionale per ITP (insegnanti tecnici privati).
La MAD può essere inoltrata agli istituti scolastici:
- forma cartacea;
- elettronico tramite email;
- compilazione dei form pubblicati sui siti delle singole scuole, ove presenti.
La MAD è quindi un’autocandidatura tramite la quale i docenti si presentano disponibili per eventuali assunzioni temporanee. La circolare MIUR a riguardo delle supplenze per occupare le cattedre vacanti stabilisce regole ben chiare. Dopo l’esaurimento delle graduatorie d’istituto, si può usufruire di aspiranti insegnanti ove in possesso di richiesta istanza MAD.
È inoltre consentito:
- invio di MAD ad una sola provincia, esplicitata nella richiesta stessa;
- inoltrare la richiesta a tutti gli istituti appartenenti allo stesso ambito territoriale;
- diritto alla privacy. Le scuole possono trattare i dati personali ottenuti solo per procedure connesse alla convocazione ed eventuale reclutamento del soggetto. Tali dati devono inoltre essere conservati prettamente il tempo necessario per raggiungere tali finalità e non oltre.
MAD: come inoltrare una richiesta supplenze e quali dati inserire
Per inoltrare una richiesta di MAD si possono intraprendere due strade: la prima è in via cartacea la seconda, e più immediata, in via telematica. Nel caso in cui la scelta ricada su un invio di email, infatti, i vantaggi sono innumerevoli:
- rapidità: la domanda può essere inoltrata in contemporanea a più scuole;
- privacy: tramite email c’è una maggior sicurezza. La email infatti viene inoltrata all’istituto scolastico, con possibile;
- verifica della ricezione se inviata via PEC;
- efficienza: la posta elettronica è un metodo di comunicazione in tempo reale. Essendo più immediato anche la possibilità di essere contatti in tempi brevi è più alta.
I requisiti che è fondamentale inserire all’interno di una richiesta MAD sono:
- dati anagrafici quali nome, cognome, data, luogo di nascita e residenza attuale;
- titoli di studio;
- classi di concorso, allegando i codici identificativi di definizione materie insegnabili dal singolo;
- esperienze di lavoro pregresse.
Dopo aver esaurito la consultazione delle graduatorie GPS, quelle di istituto, di istituti vicini e di richieste MAD ci si riferisce all’interpello. Gli istituti scolastici per ricoprire tutte le cattedre vacanti possono interpellare, per supplenze su base nazionale. Tutti i candidati devono essere in possesso dei requisiti necessari per la determinata classe di concorso di cui è necessario colmare il vuoto.
GPS: cosa sono e perchè sono utili
Chiamiamo GPS le Graduatorie provinciali per supplenze, utilizzate per attribuire le supplenze annuali. Istituite tramite ordinanza ministeriale, le GPS sono:
- elenchi di docenti formati su base provinciale;
- divisi per posto comune e di sostegno;
- usati per attribuire le supplenze solitamente nei mesi di giugno e agosto.
La domanda è obbligatoriamente da fare on line. La conclusione è fissata solitamente nel mese di maggio, con possibili proroghe al massimo a giugno. Ad oggi il Decreto Milleproroghe ha stabilito che le graduatorie GPS di prima fascia sostegno possono essere usate per immettere di ruolo su posti di sostegno.
Le GPS sono subordinate alle GAE, ovvero le graduatorie ad esaurimento. Spesso in queste, soprattutto nelle provincie, manca affluenza di aspiranti docenti.
Molto importante è la preparazione dell’inserimento in graduatoria. Questa deve infatti iniziare con ampio anticipo. Numerosi sono i titoli che conferiscono punteggi aggiuntivi. Più diviene alto più ci sono opportunità di ottenere una convocazione per ricoprire il ruolo di supplente.
Le GPS sono suddivise in fasce. Ne esistono due per istituto scolastico e due per tipologia di posto.
Fondamentale informarsi tramite il sito ufficiale sui titoli requisiti per la propria materia d’insegnamento e il calcolo del punteggio finale.
Requisiti d’accesso
Alcuni requisiti d’accesso sono uguali sono in comune, altri differenti. Nello specifico per:
- prima fascia: in tutti gli istituti scolastici è obbligatoria l’abilitazione all’insegnamento;
- scuola primaria seconda fascia: iscrizione al terzo, quarto o quinto anno di scienze della formazione primaria e i relativi 150 o 200 o 250 CFU;
- secondaria seconda fascia: 24 CFU;
- terza fascia graduatorie d’istituto: non sono necessari i 24 CFU;
- insegnanti di sostegno prima fascia: specializzazione;
- sostegno seconda fascia: svolgimento di tre anni di servizio.
La valutazione dei titoli GPS avviene tramite l’attribuzione di un punteggio per ciascun titolo ottenuto. I titoli sono di certo differenti in base alla tipologia di istituto: d’infanzia, primaria, secondaria, di sostegno. Queste valutazioni permettono di stabilire il posizionamento nella graduatoria di ogni insegnante iscritto nelle GPS. Ogni titolo ha un punteggio specifico.
Questo e altre istruzioni sono specificate negli allegati ministeriali, tabelle divise in due fasce per ciascun ordine e livello d’istruzione. La suddivisione è in tre elenchi:
- titoli d’accesso e punteggio;
- punteggi in base ai titoli professionali, accademici e culturali;
- titoli di servizio.
L’aggiornamento di tali allegati ministeriali si effettua ogni due anni.