Università: la Ministra Messa conferma il Numero chiuso a Medicina
La Ministra Messa si è recentemente espressa sull’ammissione a Medicina e il numero chiuso all’Università. Dopo le polemiche degli ultimi anni l’ammissione alle facoltà mediche è sotto la lente di ingrandimento, soprattutto in considerazione del fabbisogno di professionisti all’interno delle strutture riscontrato durante la pandemia Covid-19.
Non sembra intenzionata ad abolire il numero chiuso a Medicina la Ministra, ma scopriamo insieme quali sono le sue dichiarazioni e cosa aspettarci per il biennio 2023 e 2024.
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Come sarà il Test di medicina 2022?
Il Test di ammissione a Medicina è stato confermato da tempo e avrà luogo il 6 settembre prossimo, quindi tra pochissimi giorni. La prova ha subito alcune modifiche rispetto allo scorso anno, introdotte con Decreto Ministeriale proprio per mano della Ministra Messa. Vediamo insieme quali.
La prova sarà sempre composta da 60 quesiti da risolvere in 100 minuti di tempo a disposizione, ma la distribuzione dei quesiti è stata ridimensionata. Infatti sono diminuiti i quesiti di Logica e Cultura generale a favore delle materie scientifiche.
La composizione della prova in dettaglio è la seguente:
- 4 di Competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi;
- 5 di Logica;
- 23 di Biologia;
- 15 di Chimica;
- 13 di Matematica e Fisica.
Invariata invece l’attribuzione dei punteggi rispetto allo scorso anno:
- 1,5 punti per le risposte corrette;
- 0 punti per le risposte omesse;
- -0,4 per le risposte errate.
La Ministra Messa fa il punto sul numero chiuso
La Ministra Messa ha recentemente dichiarato, alla luce dell’acceso dibattito tra il Presidente del CRUI, Ferruccio Resta, e il presidente della Regione Veneto Zaia, che “Il numero chiuso è necessario per mantenere alta la qualità, sia nel caso di una selezione all’ingresso sia nel caso di sbarramento al secondo anno di università, come accade in Francia”.
Con il “sistema francese” infatti, prosegue la ministra, “c’è il vantaggio della libera iscrizione iniziale, ma si hanno costi più elevati per le famiglie, una minore uniformità nella formazione che si riceve e una elevata differenza nella selezione, con il 70 per cento degli studenti che dopo il primo anno, non potendo accedere al secondo, si trovano a dover scegliere altri percorsi non senza difficoltà“.
I passi avanti per l’ammissione a Medicina
La Ministra Messa ha dichiarato che sono state portate avanti in questi ultimi anni, sotto la sua guida, numerose riforme positive per l’ammissione alla facoltà di Medicina, in particolare:
“Ciò su cui abbiamo lavorato in Italia e su cui si può continuare a migliorare è il percorso, l’orientamento che porta ad accedere all’università, oltre che la definizione del fabbisogno. Se parliamo di mancanza di medici, però ciò che stiamo pagando oggi è stata una programmazione del passato di soli 9.000 ammessi l’anno a Medicina a fronte di quasi 16.000 complessivi previsti attualmente e di 5.000 borse l’anno per le scuole di specializzazione. Oggi per gli specializzandi ci sono oltre 13.000 posti, una programmazione che con il ministro Roberto Speranza abbiamo stabilizzato anche per il futuro e che segue il picco di 17.000 dello scorso anno con il quale abbiamo quasi annullato l’imbuto formativo che si era creato”.
Inoltre “Dall’anno accademico 2022-2023 ci sarà un grande cambiamento per accedere alla facoltà di Medicina: non più una sola data, ma un percorso che consenta ai ragazzi dalla IV superiore di prepararsi, autovalutarsi e poter tentare più volte nel corso dell’anno il test“.
Cosa prevede la fase sperimentale TOLC 2023 e 2024
Il governo ha previsto l’introduzione di una fase sperimentale durante il biennio 2023 e 2024 per l’ammissione a Medicina. Sarà mantenuta la selezione composta da quesiti a risposta multipla, come nel sistema attualmente in vigore, così come la prova a tempo.
A partire dal 2023 ad occuparsi della prova non sarà più il Ministero ma il CISIA, il Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso.
Se la Cultura generale quest’anno è stata ridotta, con l’avvento del TOLC potrebbe anche scomparire, così come la prova potrebbe subire una modifica nella composizione, passando a 50 quesiti da risolvere in un tempo massimo di 110 minuti.
Anche il sistema di valutazione potrebbe cambiare, passando ad 1 punto per le risposte corrette, 0 per le omissioni e -0,25 per le risposte errate.
Il grande cambiamento riguarderà il numero di tentativi: il ministero ha previsto la possibilità di svolgere un massimo di 2 tentativi l’anno a partire dall’ultimo anno di scuola superiore, quindi 4 tentativi in totale. La selezione sarà aperta ovviamente anche a coloro che hanno già completato gli studi superiori.
Cosa determinerà tutto questo? Sicuramente un aumento della difficoltà di selezione. Tutti i candidati avranno a disposizione più tentativi e all’apertura delle graduatorie potranno utilizzare il punteggio più alto ottenuto.