SEO e performance: best practices per la velocità dei siti web
Analizziamo al meglio insieme cosa rallenta le prestazioni e la velocità dei siti web, quali sono le best practices e i criteri di valutazione di un sito performante!
Indice dei contenuti
Velocità dei siti web: cause del rallentamento di pagine e prestazioni
I fattori che influenzano in modo negativo la velocità dei siti web della pagina rallentandola sono principalmente:
- servizio di hosting (configurazioni del server, tempo di attività, specifiche delle macchine che eseguono i server). Le loro prestazioni influiscono direttamente su quelle del sito web. Il server web deve poter elaborare le richieste abbastanza velocemente da soddisfare tutte le attività sul sito;
- tema del sito web: non tutti sono creati allo stesso modo. Quelli più puliti e ottimizzati hanno una dimensione del file piccola che li rende più facili da caricare. Hanno anche meno skills, come ad esempio animazione o modelli di progettazione specializzati. Offrendo un buon compromesso se puntiamo a migliori prestazioni di caricamento;
- file di grandi dimensioni (HTML, CSS e Java Script). Sono pesanti e un uso eccessivo rende una pagina difficile da caricare. Qualsiasi byte eliminabile da questi file influisce positivamente sulle prestazioni della pagina;
- codice errato, scarsamente ottimizzato o scritto male: causa molti problemi e significativi cali di prestazioni. Opportuno controllare con costanza il codice e rimuovere eventuali errori o extra che non aggiungono valore significativo.
- immagini e video pesanti: occupano una parte considerevole del peso della pagina ed impattano anche sul punteggio LCP in Core Web Vitals.
Velocità dei siti web: best practices
Esistono diverse tecniche per ridurre il tempo di caricamento e aumentare la velocità dei siti web. Le best practices sono:
- ottimizzare immagini e video: esistono specifici plugin capaci di ridurre automaticamente le dimensioni di qualsiasi immagine caricata. Quando ogni immagine su una pagina è opportunamente compressa si risparmia tempo;
- minimizzare il codice (JavaScript, CSS e HTML): molti strumenti eseguono questa operazione, eliminando tutti gli elementi inutili presenti. E quindi spazi, virgole e altri caratteri non necessari. In questo modo si ottiene un risparmio di qualche kilobyte di dimensione;
- ridurre i reindirizzamenti: quando una pagina viene reindirizzata ad un’altra; il visitatore deve attendere per il completamento del ciclo di richiesta-risposta http;
- abilitare la compressione: utilizzare specifici software per la compressione dei file e ridurre le dimensioni dei file superiori a 150 byte;
- sfruttare la memorizzazione nella cache del browser: Consente di salvare varie informazioni, come ad esempio fogli di stile, immagini, file JavaScript e altro. In questo modo si evita che il browser debba ricaricare l’intera pagina quando un visitatore torna sul sito;
- migliorare i tempi di risposta del server: il tempo di risposta ottimale del server deve essere inferiore a 200 ms.
Performance SEO e User Experience
Gli algoritmi di Google controllano i siti per offrire agli utenti i migliori risultati di ricerca in base alle loro richieste. Decidono quindi il posizionamento di ogni singola pagina web nella ricerca sui motori di ricerca. Ogni brand di certo punta a raggiungere la prima posizione.
La User Experience (UX) è un criterio determinante per il ranking e la velocità dei siti web. Necessario quindi acquisire le basi di una buona user experience.
Affinchè un sito risulti essere ben indicizzato è necessario analizzare molti fattori. Lo scopo di Google è infatti quello di offrire la miglior esperienza possibile. Proprio per questo che l’UX ha un ruolo fondamentale nel ranking dei siti.
Ben il 53% di persone che utilizzano smartphone lasciano una pagina se ci mette più di 3 secondi per caricarsi. Di conseguenza un sito, anche se presenta contenuti pertinenti, non sarà visitato se non è performante.
L’obiettivo dei brand è quindi migliorare la User Experience tramite:
- analisi comportamentale e test sugli utenti;
- prestazioni e tempo di caricamento;
- design;
- facilità d’uso;
- qualità dell’esperienza complessiva.
Performance SEO: nuovi criteri per la valutazione
Da maggio del 2023 sono stati introdotti in modo ufficiale nuovi criteri per la valutazione delle Performance SEO dei siti web:
- caricamento delle pagine: la LPC (Largest Contentful Paint) è la velocità di caricamento di una pagina web. Ma non solo! Anche quella di visualizzare gli elementi principali (titolo, immagine, contenuto visibile all’utente) in modo veloce. Il consiglio di Google è di non superare i 2,5 secondi per il caricamento;
- interattività della pagina: il FID (First Input Delay) indica la reattività del caricamento di una pagina web;
- stabilità visiva: il CLS (Cumulative Layout Shift) misura la stabilità visiva di una pagina durante il caricamento. Lo scopo è quello di evitare ritardi degli elementi e dovrebbe essere inferiore a 0,1.
Per analizzare le prestazioni del proprio sito web è necessario utilizzare i seguenti strumenti:
- Web Vitals: estensione di Chrome che permette di visualizzare le prestazioni di LCP, FID e CLS;
- Lighthouse: audit automatizzato che individua i problemi sulla pagina;
- Page Speed Insights: sito che consente di analizzare la velocità di caricamento delle pagine;
console di ricerca di Google: per identificare i gruppi di pagine che richiedono un’attenzione particolare.
Altre possibilità di miglioramento
I quattro criteri attuali per la valutazione della User Experience sono:
- siti mobile friendly: i consumatori utilizzano sempre di più il cellulare per ottenere informazioni o acquistare online. Necessario adattarsi a questo dispositivo;
- navigazione sicura: Google garantisce che la sicurezza sia essenziale sui siti indicizzati;
- protocollo HTTPS: i siti che non sono ancora passati a HTTPS vengono penalizzati. Questo protocollo garantisce la riservatezza dei dati;
- non avere pop-in invadente: l’accesso alle informazioni deve essere immediata.
Ma migliorare è una sfida continua, che richiede la mobilitazione di più risorse: metodologia, specialisti e strumenti di ottimizzazione.
Altri tipi di miglioramenti possibili da attuare sono:
- ottimizzazione CTA e Menù: elementi che permettano loro di spostarsi da una pagina all’altra. Questo serve a rendere più fluida la navigazione e incoraggiare i visitatori a rimanere sul sito più a lungo;
- migliorie all’homepage: gli utenti devono poter raggiungere informazioni e prodotti cercati il più rapidamente possibile;
- ottimizzazione di schede prodotto: il percorso di navigazione deve essere fluido. Solo così l’utente arriverà ad aggiungere il prodotto al carrello. È possibile testare visualizzazione di prezzi, immagini, descrizioni e messa in evidenza di prodotti complementari;
- effettuare test e personalizzazioni: testare continuamente l’intero sito. Comportamenti e pubblico cambiano rapidamente.