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- 13-10-2025
- Sara Elia
- In Marketing
- 5 minuti
Brand ambassador e influencer: differenze, vantaggi e strategie di marketing
Nel panorama del marketing digitale, le figure del brand ambassador e dell’influencer rivestono un ruolo sempre più centrale nella costruzione dell’immagine e della reputazione di un marchio. Spesso però vengono confuse, nonostante rispondano a strategie comunicative diverse e abbiano obiettivi specifici distinti.
Un brand ambassador è molto più di un semplice volto noto associato a un prodotto: è un rappresentante ufficiale del brand, ne incarna i valori, lo promuove in modo autentico e duraturo, contribuendo a consolidare nel tempo la fiducia e la fedeltà dei consumatori. Gli influencer, al contrario, agiscono su dinamiche più immediate e orientate all’engagement, generando visibilità e conversazioni attorno al marchio.
Comprendere la differenza tra brand ambassador e influencer è fondamentale per impostare una strategia efficace di branding e digital marketing, in grado di coniugare autorevolezza e impatto, autenticità e conversioni. Nelle prossime parti di questo articolo analizzeremo chi sono, quali vantaggi offrono e come integrarli in modo strategico nelle campagne di comunicazione, scoprendo quando è meglio affidarsi a un ambassador e quando, invece, a un influencer.
Indice dei contenuti
Chi è e cosa fa un brand ambassador
Ad oggi, il successo di un brand passa attraverso le persone che lo rappresentano e che riescono a trasmettere valori e credibilità. In questo contesto è nata la figura del brand ambassador, letteralmente il portavoce del marchio, la figura professionale incaricata di promuovere un marchio in maniera costante e coerente con la sua identità, scelto appositamente per incarnarne lo spirito al meglio.A differenza del semplice testimonial, che presta la propria immagine per una campagna limitata nel tempo, l’ambassador sviluppa un rapporto continuativo con l’impresa, contribuendo a consolidarne la reputazione nel lungo periodo. A livello pratica, un brand ambassador si occupa di:
- creare contenuti online in linea con i valori del marchio;
- veicolare un’immagine positiva, trasparente e accessibile;
- curare la comunicazione sui social con uno storytelling autentico;
- alimentare una community attorno ai prodotti o ai servizi;
- rappresentare l’azienda in eventi, fiere e presentazioni ufficiali;
- rafforzare la brand awareness e la brand reputation;
- raccogliere feedback dai consumatori.
Differenze tra brand ambassador e influencer
Spesso la figura del brand ambassador viene confusa con quella dell’influencer. In realtà, si tratta di due ruoli differenti seppur complementari. A livello generale, il primo lavora per consolidare nel tempo la fiducia e la reputazione del brand mentre il secondo ha la capacità di catalizzare l’attenzione in tempi rapidi. In particolare, il brand ambassador:- rappresenta il marchio in maniera duratura e collabora con l’azienda in modo continuativo;
- non deve solo promuovere un prodotto, ma rafforzare i legami con la community e incarnarne i valori aziendali;
- in questo senso, rappresenta una figura stabile e credibile.
In definitiva, le differenze chiave sono:
- durata della collaborazione: il brand ambassador opera nel lungo termine, l’influencer in campagne occasionali;
- ambito di azione: il primo unisce attività online e offline, il secondo agisce soprattutto in ambito digital;
- obiettivi: il primo punta a rafforzare reputazione e fidelizzazione del marchio, il secondo mira a stimolare vendite e visibilità immediata;
- percezione del pubblico: l’ambassador è visto come un portavoce ufficiale, l’influencer come un opinion leader che può anche pubblicizzare altri marchi.
Strategie di marketing
Per ottenere risultati concreti è fondamentale strutturare programmi e campagne in modo strategico. In quest’ottica, per creare programma di brand ambassador efficace è necessario procedere a:- selezione accurata: individuare persone realmente in linea con i valori aziendali;
- continuità: costruire relazioni durature, non legate a un singolo evento o prodotto;
- monitoraggio: misurare i risultati attraverso KPI legati a reputazione e coinvolgimento;
- benefit e motivazione: prevedere compensi, prodotti o benefit esclusivi per rafforzare il legame.
- avere obiettivi chiari: stabilire se si punta a vendite, visibilità o awareness;
- scegliere i profili giusti: non valutare solo il numero di follower, ma la coerenza del personaggio con i valori veicolati dal marchio;
- essere trasparenti: comunicare sempre al pubblico la natura della collaborazione per non perdere credibilità tramite tag quali #adv #collab, etc;
- lasciare spazio alla creatività: permettere all’influencer di essere libero di adattare il messaggio al proprio stile.
Esempi di brand ambassador di successo
Per comprendere appieno il valore strategico di un brand ambassador, è utile analizzare alcuni casi di successo internazionali e italiani, che mostrano come la collaborazione tra un marchio e una personalità coerente con i suoi valori possa trasformarsi in una potente leva di marketing e branding.
1. George Clooney e Nespresso: eleganza e riconoscibilità
L’esempio di George Clooney per Nespresso è forse uno dei più iconici nel mondo del brand ambassador marketing. L’attore statunitense ha incarnato alla perfezione l’immagine del brand: elegante, sofisticato e con un tocco di ironia.
Grazie a questa collaborazione, Nespresso è riuscita a posizionarsi come simbolo del lusso accessibile, rafforzando il legame emotivo con i consumatori e costruendo una campagna di lunga durata che ha superato i confini pubblicitari, diventando parte della cultura pop.
2. Serena Williams e Nike: empowerment e autenticità
Un altro esempio di successo è Serena Williams per Nike, che ha trasformato la propria immagine di atleta e donna determinata in un messaggio universale di empowerment femminile. Il suo ruolo di brand ambassador non si limita alla promozione di prodotti sportivi, ma si estende alla diffusione di valori come la resilienza, la diversità e la parità di genere.
Questa sinergia ha permesso a Nike di rafforzare la propria reputazione come marchio inclusivo e orientato al cambiamento sociale.
3. David Beckham e Adidas: coerenza e continuità
La collaborazione tra David Beckham e Adidas è un esempio perfetto di partnership a lungo termine. Fin dagli anni ’90, Beckham ha rappresentato i valori del brand — passione, disciplina e stile — evolvendosi insieme all’azienda.
Ancora oggi, nonostante abbia lasciato il calcio professionistico, continua a essere associato al marchio, dimostrando come un ambassador autentico e coerente possa mantenere viva nel tempo la forza del brand.
4. Chiara Ferragni e Pantene: il caso italiano di successo
In Italia, un esempio di grande efficacia è quello di Chiara Ferragni per Pantene.
La fashion entrepreneur ha saputo fondere autenticità e aspirazionalità, parlando al suo pubblico con linguaggio diretto e naturale. La campagna, basata sul concetto di “real beauty” e “self-confidence“, ha contribuito a rinnovare l’immagine del brand rendendolo più vicino alle nuove generazioni e più forte sui canali digitali.
5. Rosalía e New Balance: la nuova generazione di ambassador
Un esempio più recente è la collaborazione tra la cantante spagnola Rosalía e New Balance. Questa partnership mostra l’evoluzione del concetto di brand ambassador: oggi non si tratta più solo di notorietà, ma di identificazione valoriale e culturale.
Rosalía rappresenta energia, autenticità e creatività, incarnando i valori di una generazione che mescola moda, musica e identità digitale.
Vantaggi a livello aziendale
Investire su queste due figure nelle strategie di marketing porta a numerosi vantaggi, che possono anche diventare sinergici se ben orchestrati.In particolare, i principali benefici dei brand ambassador includono:
- trasmettere un’immagine autentica e coerente del marchio;
- costruire legami duraturi con i consumatori;
- generare fiducia;
- alimentare la tendenza dei clienti a parlare bene del brand;
- capacità di generare attenzione immediata;
- possibilità di lanciare trend e mode;
- accesso a community specifiche, spesso giovani e molto attive;
- aumento rapido della visibilità online.
Ad ogni modo, come abbiamo analizzato insieme nella maggior parte dei casi la strategia più efficace è integrare le due figure: il brand ambassador come volto di lungo periodo e l’influencer come cassa di risonanza in occasioni specifiche. Esse, infatti, se gestite con attenzione, possono diventare risorse fondamentali.
Sara Elia
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