Influencer marketing: prima e dopo il caso Ferragni
Per quale ragione c’è un prima e un dopo sul modo di fare Influencer Marketing? Il caso Chiara Ferragni sta modificando tutto, anzi, sta dando vita a una vera e propria professione che segue delle regole specifiche. Si tratta ancora di una figura non inquadrata pienamente. Infatti, le novità introdotte a gennaio 2024 dall’AGCOM ne sono la prova effettiva.
A partire dal Pandoro-Gate, passando per le Uova di Pasqua fino ad arrivare alla Bambola Trudi Chiara Ferragni, questi scandali stanno cambiando il modo di fare Influencer Marketing. Ma soprattutto hanno dato il via a nuove regole comunicate dall’AGCOM. Perché?
Scopriamo insieme tutti i motivi.
Indice dei contenuti
Il caso Chiara Ferragni nell’Influencer Marketing: cosa sta succedendo?
Partiamo dal principio. Il fatto di non aver comunicato in modo chiaro e trasparente che i guadagni ricavati dalle vendite dei prodotti (in collaborazione con altre aziende) non fossero destinati in beneficenza ha portato dei grossi guai alla nota Influencer Chiara Ferragni.
Per tali motivi, AGCOM sta provvedendo a delineare delle linee guida per tutte le persone che svolgono la professione di Influencer Marketing. In questo modo, che sia per beneficenza o per qualsiasi altro tema, sarà obbligatorio seguire delle regole ben precise.
Da influencer a editori
Qualcosa sta cambiando. Qualcosa si sta muovendo. Sì perché la professione dell’Influencer Marketing non è ancora stata inquadrata a pieno. Ma dopo questa novità, gli Influencer stanno assumendo un ruolo simile a quello degli editori tradizionali come per esempio i giornali, la radio e la televisione. Quindi, sulla base di questo, chi fa Influencer Marketing sarà considerato come un fornitore di “servizio pubblico“.
Per cui, gli Influencer saranno tenuti a rispettare a pieno gli interessi e i valori della società con cui collaborano. Non solo, chi svolge attività di Influencer Marketing dovrà rispettare i principi fondamentali delineati nel Testo Unico dei media audiovisivi. In particolare, il rispetto del diritto d’autore, della privacy e della dignità individuale e dei minori sono solo alcuni degli aspetti inclusi nelle nuove regole.
Dunque, questa è la principale novità introdotta dall’Agcom riguardo la regolamentazione delle attività relative all’Influencer Marketing. Il tutto per garantire che queste figure rispettino le disposizioni del Testo Unico approvato all’unanimità dal Garante delle comunicazioni a gennaio 2024.
La nuova normativa sull’Influencer Marketing: una panoramica del Ddl Ferragni
Le linee guida di AGCOM – pubblicate a gennaio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale – stabiliscono l’obbligo per gli influencer di conformarsi al Testo Unico sui Servizi di Media audiovisivi, considerandoli equiparati agli editori.
In caso di violazione sono previsti richiami e ordini per rimuovere o adeguare i contenuti, insieme a sanzioni che vanno da 10.000 ai 600.000 euro.
Per quanto riguarda la pubblicità, gli Influencer devono rispettare le stesse regole dei media tradizionali. É severamente importante chiarire in modo leggibile la natura pubblicitaria dei contenuti sponsorizzati, utilizzando l’hashtag “adv”.
Inoltre, le linee guida prevedono anche l’istituzione di un tavolo tecnico per redigere un codice di condotta per gli Influencer, coinvolgendo anche soggetti al di fuori dell’ambito normativo dell’Autorità, come intermediari tra creator e aziende.
Tale iniziativa è in linea con le iniziative di altri Stati membri dell’Unione europea e con le raccomandazioni del Gruppo dei regolatori europei dell’audiovisivo (ERGA) riguardo alle attività dell’Influencer Marketing.
Chi fa Influencer Marketing deve adattarsi alle nuove regole: i destinatari
É fondamentale comprendere a chi si rivolgono queste direttive. Sì perché le linee guida non si applicano a tutti gli influencer ma solo a coloro che soddisfano specifici requisiti, sia qualitativi che quantitativi.
Requisiti qualitativi e quantitativi
I requisiti per gli Influencer riguardano sia la qualità che la quantità dei loro contenuti. Tra i requisiti qualitativi, vi è:
-l’obbligo di fornire contenuti con l’obiettivo di generare reddito attraverso accordi commerciali con i brand o mediante accordi di monetizzazione previsti dalle piattaforme social;
-i contenuti devono essere diretti esplicitamente agli utenti italiani e raggiungere un vasto pubblico.
Per quanto riguarda i requisiti quantitativi, gli Influencer vengono suddivisi in due categorie: “professionali” e “amatoriali” (in base al numero di follower e all’attività di pubblicazione di contenuti).
Le linee guida si applicano agli influencer “professionisti” che hanno almeno un milione di follower su tutti i social media, pubblicano minimo 24 contenuti all’anno e hanno un tasso di coinvolgimento medio (engagement), pari o superiore al 2% negli ultimi sei mesi.
Nel pratico, entrambe le categorie devono rispettare determinati obblighi, inclusi quelli relativi alla trasparenza e alla pubblicità.
La reputazione è tutto nell’Influencer Marketing
Il fenomeno dell’Influencer Marketing è in costante evoluzione, come dimostrato dal caso Ferragni-Balocco, che segna un nuovo capitolo nell’ambito del marketing digitale.
Dai primi blog, siamo passati alla figura degli influencer con l’avvento dei social media (come Facebook, Instagram e poi TikTok), ma ora stiamo assistendo a un ulteriore cambiamento: la superficialità dell’immagine lascia spazio a contenuti più informativi e significativi. La nuova parola d’ordine nell’Influencer Marketing è “autenticità”, ossia “contenuti autentici”.
I blogger si sono trasformati in Influencer e poi in sottocategorie come vlogger, streamer, creator, uploader, talent, brand ambassador, celebrities, tutti ampliando il loro pubblico e interagendo direttamente con i follower attraverso immagini e video.
Le aziende hanno iniziato a collaborare con loro per promuovere prodotti e servizi, dando così vita all’industria dell’Influencer Marketing. Ma non esistevano ancora vere e proprie regole.
Infatti, il caso Ferragni-Balocco ha sollevato dubbi sulla sincerità delle collaborazioni tra Influencer e aziende, portando a una maggiore attenzione sull’autenticità dei contenuti, appunto. Il pubblico ora cerca contenuti più genuini e utili. E premia la credibilità e la coerenza.
Questo cambiamento sta influenzando a tutto tondo il settore dell’Influencer Marketing ma non solo, spingendo le aziende a presentare i propri prodotti in modo autentico per guadagnare la fiducia dei consumatori.
Nel dettaglio, gli Influencer che si basano solo sull’immagine rischiano di essere messi da parte, mentre si assiste a una crescente richiesta di contenuti utili e informativi o di tipo culturale.
Influencer Marketing prima e dopo Chiara Ferragni: e ora?
Le linee guida delineate da AGCOM costituiscono un importante passo avanti nella regolamentazione dell’Influencer Marketing, sebbene sia necessario un ulteriore lavoro per definire e chiarire i dettagli di questa professione.
Il Tavolo Tecnico, previsto per iniziare i lavori entro metà marzo, avrà il compito di fornire particolari e chiarimenti su come queste regole verranno applicate e interpretate da chi svolge la professione di Influencer Marketing.