Diagramma di Ishikawa: come affrontare i problemi nella logica causa effetto
Il diagramma di Ishikawa è uno strumento prezioso nel momento in cui ci troviamo a dover risolvere uno o più problemi, ma non abbiamo ben chiaro da dove iniziare. Questo strumento, noto anche come diagramma a lisca di pesce, è un validissimo aiuto, che permette di analizzare e affrontare i problemi nella loro logica causa-effetto.
Immagina di avere un muro di mattoni davanti a te e di non sapere da dove cominciare. Ecco, il diagramma di Ishikawa ti offre un martello e un piano d’azione.
Tra l’altro, si tratta di uno strumento versatile: per questa ragione, il diagramma causa effetti trova svariati ambiti di applicazione.
Tuttavia, il suo aiuto è valido solamente dal momento in cui lo strumento viene utilizzato in maniera consona. Per questa ragione abbiamo creato questa guida, attraverso la quale ti guideremo verso un utilizzo efficace del diagramma di Ishikawa.
Scopriremo nei dettagli cos’è e come sfruttarlo per smontare i problemi in pezzi gestibili, trovando soluzioni che funzionino davvero.
Indice dei contenuti
Cos’è un diagramma di Ishikawa
Con “diagramma di Ishikawa“, noto anche come diagramma a lisca di pesce o diagramma causa effetto, indichiamo uno strumento in grado di risolvere problemi.
La paternità di questo strumento è attribuita a Kaoru Ishikawa. Questo professore giapponese lo ideò per la risoluzione di problemi tenendo conto della logica causa-effetto.
Fin dall’epoca della sua teorizzazione, il diagramma venne dunque utilizzato per focalizzarsi sugli errori che erano alla base di un problema.
Analizzando tali errori, è possibile risolverli, eliminando quindi il problema.
Tuttavia, la soluzione offerta da questo strumento non è la più rapida: il suo scopo è infatti quello di arrivare alla radice. Più che per trovare soluzioni a breve termine, rapide e temporanee, il diagramma causa effetto permette di individuare le origini della problematica.
In questo modo, si troverà una soluzione definitiva, a lungo termine.
Si tratta di uno strumento molto utilizzato dai Lean Manager o da chi si occupa di Lean Production. Il diagramma a lisca di pesce può infatti risultare utilissimo per il miglioramento della qualità.
La sua utilità in questo ambito risiede nel fatto che, grazie ad un diagramma causa effetto, diventa facile individuare le cause che conducono ad un problema.
Stabilire quali sono esattamente i legami causa-effetto, in altre parole, permette di individuare le radici del problema, per poterlo risolvere.
Com’è fatto un diagramma a lisca di pesce?
Il diagramma di Ishikawa ha una caratteristica forma, che ricorda la lisca di un pesce. E da qui uno degli appellativi con i quali il diagramma è conosciuto.
Al suo interno individuiamo una testa, un dorso e diverse ossa.
Nella cosiddetta testa viene indicato il problema da risolvere: si tratta del punto di partenza del diagramma causa effetto. Successivamente troviamo il dorso, che parte dalla testa di questa metaforica lisca di pesce. Al suo interno troviamo le diverse aree e i problemi da analizzare.
Dal dorso, partono infine le ossa, come le spine della lisca di un pesce. Al loro interno, troviamo diverse possibili cause che hanno condotto al problema da risolvere.
Diagramma causa effetto: quando usarlo? Gli ambiti di applicazione
L’abbiamo già accennato: il diagramma a lisca di pesce può essere utilizzato in moltissimi contesti. In generale, se si presenta un problema complesso, la sua soluzione può essere trovata grazie a questo strumento.
Ma, entrando nei dettagli, è bene ricordare che il diagramma di Ishikawa nasce in ambito aziendale, per favorire il brainstorming tra i membri del team.
Il diagramma a lisca di pesce è dunque un ottimo strumento per migliorare i processi produttivi, aumentare le vendite e per identificare eventuali inefficienze. Può anche essere utilizzato per l’analisi dettagliata di un nuovo prodotto, in modo da individuarne eventuali problemi prima del lancio.
Inoltre, come già anticipato, il diagramma causa effetto è ampiamente utilizzato per migliorare la qualità. Analizzando processi o settori aziendali, permette di individuare errori al fine di potenziare prodotti e servizi offerti.
Come creare un diagramma di Ishikawa: gli step da seguire
Scopriamo adesso come realizzare un diagramma di Ishikawa nella pratica. In primo luogo, è possibile decidere se realizzarlo autonomamente, o se utilizzare un software. In entrambi i casi, comunque, il secondo step è quello che prevede la scelta delle variabili da analizzare.
Si può optare per un diagramma a lisca di pesce compatto, con sole 4M, ossia quattro diverse variabili. Queste vengono rappresentate da Materiali, Macchine, Metodi, Manodopera.
È anche possibile, però, aggiungere anche altre variabili: parliamo di 5M quando viene aggiunto anche l’Ambiente, (dal francese “milieu”).
Infine, è anche possibile optare per l’aggiunta di altre tre categorie, utilizzando il metodo delle 8M. Alle variabili, in questo caso, si aggiungono Denaro (Money), Management e Misurazioni.
Una volta scelto il modello, sarà il momento di compilare il diagramma in ogni sua parte.
A livello della testa andrà inserito il problema principale da risolvere: la descrizione deve essere chiara e breve. In questo modo si eviteranno fraintendimenti e ci si focalizzerà sulla soluzione.
Dopo aver definito il problema, riempire gli altri campi del diagramma di Ishikawa sarà abbastanza semplice. Andranno indicate le possibili cause generali nel dorso e quelle specifiche nelle varie “spine” o ossa.
Verso la risoluzione del problema
Un diagramma a lisca di pesce così strutturato consente di arrivare alla risoluzione del problema. Analizzando nel dettaglio le cause e gli errori, è infatti possibile procedere con l’eliminazione dello stesso. Sarà inoltre possibile apportare tutti i miglioramenti necessari ad evitare il problema in futuro.
Uno dei vantaggi maggiori garantiti dal diagramma di Ishikawa, tra l’altro, è quello di garantire una soluzione definitiva. Col coinvolgimento dell’intero team in attività di brainstorming, si identificheranno le cause e si proporranno soluzioni definitive.
Le soluzioni, inoltre, saranno mirate, atte ad evitare sprechi e a migliorare l’efficienza. Ovviamente, dopo aver implementato le soluzioni generate grazie al diagramma causa effetto, il lavoro non è affatto finito.
Sarà infatti necessario monitorare successivamente le modifiche effettuate grazie al diagramma di Ishikawa, per accertarsi del loro effettivo funzionamento.
Tale monitoraggio dovrà concentrarsi dunque su KPI effettivamente misurabili, al fine di verificare i reali risultati ottenuti grazie alle modifiche implementate.