Come la legge di Hick influenza il processo decisionale
La legge di Hick spiega il processo necessario a prendere una decisione in termini di tempo. È un principio psicologico che descrive il tempo necessario per prendere una decisione in funzione del numero di alternative disponibili.
Questa legge afferma che il tempo necessario per prendere una decisione aumenta logaritmicamente con il numero di alternative. In altre parole, più opzioni ci sono, più tempo ci vorrà per decidere, ma non in modo lineare.
Analizziamo come funziona, gli aspetti pratici e le sue applicazioni!
Indice dei contenuti
Che cos’è la legge di Hick
Il processo decisionale è un percorso complesso all’interno dei quali intervengono diversi fattori. Proprio per questo motivo, gli studiosi hanno deciso di approfondire i meccanismi che entrano in gioco.
Il primo ad occuparsene fu J. Merkel, alla fine del secolo XIX. Lo studioso scoprì che le persone sottoposte a uno stimolo appartenente a un gruppo più ampio di stimoli aumentavano la necessità di tempo per rispondere.
Dopodiché William Edmund Hick e Ray Hyman condussero una serie di esperimenti riuscendo così a elaborare la legge Hick. Il principio consente di calcolare il tempo necessario per prendere una decisione, in base al numero di alternative valide a disposizione, attraverso una formula matematica universale.
Nello specifico:
“Il tempo in cui una persona prende una decisione è proporzionale all’entropia della decisione, cioè alla quantità e alla complessità delle alternative esistenti”.
In altre parole, maggiori sono il numero di alternative, complessità e divergenze, maggiore è il tempo necessario per prendere una decisione.
In quest’ottica, il tempo segue un modello logaritmico e l’entropia della decisione si riferisce alle difficoltà introdotte dalle diverse opzioni.
Il tempo necessario per prendere una decisione viene espresso con una formula matematica universale.
La formula matematica della legge di Hick è: T = b⋅log2(n+1)
- T è il tempo di reazione,
- b è una costante che varia in base alla complessità del compito e alla capacità dell’individuo,
- n è il numero di alternative tra cui scegliere.
Questa legge è particolarmente rilevante in vari campi, tra cui l’interazione uomo-computer, il design dell’interfaccia utente e la psicologia cognitiva, poiché aiuta a comprendere e prevedere i tempi di risposta degli utenti in presenza di diverse opzioni. Inoltre, studi recenti hanno fornito una definizione più chiara della legge di Hick utilizzandola per descrivere la relazione fra il tempo necessario a compiere una scelta, il numero di alternative disponibili ed altre variabili.
Legge di Hick e l’architettura delle informazioni
Il mercato attuale è in preda all’aumento crescente della varietà di prodotti e informazioni disponibili. Di conseguenza, ci troviamo di fronte ad un numero elevato di opzioni tra cui scegliere. Se da una parte questa disponibilità è una ricchezza, è anche vero che l’eccesso rischia di tramutarsi in non-scelta.
Per la legge di Hick il tempo necessario a fare una scelta è influenzato non solo dal numero delle alternative possibili, ma anche dal modo in cui esse sono presentate ed organizzate.
La relazione fra il tempo necessario a compiere una scelta e il numero delle opzioni non è lineare né con proporzionalità diretta. All’inizio, infatti, all’aumentare delle opzioni aumenta anche il tempo. Ma, in seguito, l’aumento del tempo tende a stabilizzarsi.
In quest’ottica l’architettura delle informazioni è estremamente importante. Infatti, oltre al numero delle opzioni, il tempo è sensibile anche al criterio secondo cui esse sono presentate. Se le scelte sono presentate secondo un ordine significativo per lo scopo del soggetto, allora il tempo diminuisce e viceversa.
Il cervello umano, per natura, lavora al risparmio. Quando deve effettuare una scelta non considera ogni singola alternativa ma le raggruppa in categorie, dette clustering. Si concentra poi solo sul segmento di proprio interesse, scartando gli altri. Come è evidente, il processo è possibile solo se le alternative seguono un ordine riconoscibile ed utile allo scopo.
Fattori fondamentali
Applicando la legge di Hick, affinché la decisione sia corretta, è necessario tenere conto di alcuni fattori:
- esperienza: conoscenza empirica, il fattore più rilevante quando bisogna prendere una decisione corretta. Essa ha infatti un peso maggiore della conoscenza teorica, in quanto la comprende includendo anche altri aspetti più pratici;
- abilità quantitative: capacità di elaborare i dati quantitativi coinvolti nella situazione in cui deve essere presa una decisione. Si tratta dell’attuazione di prove statistiche, il grado di abitudine e familiarità con il sistema;
- buon senso: comprensivo di capacità di ragionamento e maturità intellettuale. Le persone devono essere in grado di valutare le situazioni e fare bilanci su di esse in modo realistico;
- creatività: permette di sfruttare le conoscenze pregresse e di associarle a una situazione concreta, con l’obiettivo sviluppare una nuova strategia. La decisione creativa è quella più innovativa;
- coerenza: quando si suddivide un insieme di oggetti in classi, è necessario utilizzare un unico criterio alla volta, evitando di mescolarne di diversi insieme. In questo modo, gli elementi si succedano secondo un criterio omogeneo facilitando così la scelta;
- salienza: capacità di una classificazione di rispondere agli obiettivi per cui è stata concepita. Consiste nel portare in primo piano le proprietà utili allo scopo relegando sullo sfondo quelle non pertinenti. Essa varia al variare degli obiettivi e delle persone e deve essere stabilita in relazione al contesto, non a priori.
Applicazioni ed aspetti pratici
Ad oggi, le applicazioni della legge di Hick si riscontrano principalmente in:
- biblioteche: schemi di classificazione standard per aiutare a trovare informazioni, documenti, etc;
- videogiochi: i progettisti impiegano il tempo necessario al processo decisionale per creare tensione, o al contrario lo prolungano per abbassarla;
- ambito della human-computer interaction: applicazione soprattutto ai menù di navigazione;
- negozi: organizzare gli item di una collezione in modo salienti, possibilmente in strutture larghe e poco profonde, riduce il tempo di scelta.
Come abbiamo visto finora, la legge di Hick fornisce un valido criterio per prendere decisioni. Maggiore è il numero di opzioni, più tempo ci vorrà per decidere.
Partendo da questo presupposto, una strategia intelligente di certo è quella di ridurre al minimo le alternative prese in considerazione. Affinché ciò sia realizzabile, è necessario:
- elencare tutte le opzioni disponibili
- metterle in ordine in base al rischio che implicano o alle difficoltà che potrebbero sorgere
- specificare quella che potrebbe generare il massimo beneficio
- scegliere l’opzione che presenta un maggiore equilibrio tra rischi e benefici
Questa soluzione è un modo rapido ed efficace per affrontare le decisioni più complesse che, inoltre, evita di cadere nel circolo vizioso per cui ogni decisione sembra possibile o attuabile.