Management innovativo: la chiave del successo nella prosperità aziendale
Per puntare alla prosperità aziendale non è sufficiente mettere insieme delle idee. Secondo Frederic Taylor un operaio in forze e ben pagato sarebbe stato in grado di garantire elevati standard di produttività. Ma è proprio così per il management? Oggi i criteri di riflessione alla base del management innovativo sono giudicati molto più complessi. Per cercare la chiave del successo aziendale si appoggiano alla dottrina economica, alla filosofia della scienza e all’esperienza concreta. Vediamo come.
Indice dei contenuti
Management innovativo: di cosa si tratta?
Il management innovativo è un processo fluido. Rifiuta qualsiasi approccio dogmatico o granitico. Mette in atto delle strategie pratiche di comunicazione efficiente utili a più figure professionali, dal datore di lavoro al manager; è un approccio al lavoro dove ogni azione è inserita in un quadro di riferimento più ampio. Le idee diventano azioni personalizzate al contesto lavorativo di riferimento. Il risultato è una maggiore consapevolezza per attività aziendali di management considerate in passato marginali.
Management innovativo: gli obiettivi
L’innovation manager ha obiettivi ambiziosi: la creatività al servizio dei problemi aziendali è alla base di tutto il processo. I problemi assumono spesso una connotazione più chiara se affrontati in maniera più consapevole. La produttività è un altro importante obiettivo del management innovativo assieme all’esigenza di mettere in chiaro le varie mission. Ogni azienda ha bisogno di un approccio chiaro per la prosperità aziendale nel rispetto della sua identità. In questo senso il processo di innovazione applicato al management accompagna le aziende alla scoperta dei propri esclusivi elementi di unicità. Assumono una connotazione diversa anche i rapporti con i competitor. La percezione diventa più incoraggiante, alza il morale dei dipendenti a tutto vantaggio delle loro performance sul lavoro.
Il lavoratore come “first class man”
Il secolo scorso è stato protagonista di enormi cambiamenti sociali. Frederic Taylor ha stabilito per primo delle norme operative funzionali alla produttività soprattutto nelle fabbriche. Alla base delle sue teorie c’era la ricerca dell’operaio perfetto che potesse soddisfare a 360 gradi le esigenze aziendali. Prima di Taylor si navigava a vista perché nessuno aveva avanzato delle dottrine in proposito. Non c’erano mai stati tentativi di approccio in termini di produttività e fu grazie a questo ingegnere che si iniziò a parlare di “benessere” dei lavoratori. Peccato che per Taylor questo benessere fosse davvero semplice da raggiungere per gli operai, giudicati di mentalità semplice e facilmente accontentabili.
L’importanza della codificazione nel Management innovativo
L’opera più importante di Taylor, “The Principles of Scientific Management” continua ad essere studiata nelle aule universitarie; è un testo di riferimento basilare per la dottrina manageriale. La sua più importante eredità riguarda l’approccio alla gestione aziendale considerata come terreno utile alla pianificazione dettagliata. Per il resto, oggi viene rifiutata ogni forma di improvvisazione che non tenga presente il più possibile le caratteristiche aziendali. I modelli attuali di riferimento, sia scientifici che umanistici, sono molto lontani da quelli tayloriani. Questi modelli sono ancora studiati per la loro valenza storica.
Come rendere inclusivo il management innovativo
Un Innovation manager è inclusivo. Il diversity management potenzia lo scambio culturale tra i lavoratori finalizzato alla prosperità aziendale. Organizza dei corsi di formazione per la valorizzazione delle differenze. Coinvolge gli uffici del personale per redigere schede e strumenti che mettano nero su bianco le potenzialità specifiche di ogni lavoratore. I pregiudizi e le discriminazioni sono messe al bando attraverso politiche del lavoro più smart che rendano la giornata del lavoratore meno impegnativa e stressante. È da privilegiare un sistema di valutazione oggettivo e basato sull’informatica.
Selezionare le risorse dall’interno dell’azienda
L’Innovation management punta a sfruttare meglio il personale già assunto piuttosto che ad assumerne di nuovo. Spesso ci sono già le risorse adeguate ai vari ruoli, il problema è che non vengono riconosciute e spesso si trovano impiegate in ruoli che non le valorizzano. Una migliore gestione dei lavoratori permette di considerarli come persone prima che “forza lavoro”. Nessuno si sente a suo agio in una realtà aziendale dove viene percepito come uno dei tanti. Piuttosto si lavora molto più volentieri se si è consapevoli dell’importanza di quello che si fa durante l’orario lavorativo. Ridurre il turn-over è vantaggioso per ogni azienda in quanto è economicamente impegnativo da sostenere.
Conclusione
Siamo giunti alla fine di questo contributo dedicato al management innovativo. Abbiamo chiarito il suo significato e compreso che si tratta di un processo finalizzato al benessere aziendale. Con un approccio smart e organizzato i lavorati producono di più perché inseriti all’interno di una realtà dove non si percepiscono solamente come numeri. In un’ottica che riprende il “modello Olivetti” il benessere in azienda diventa realtà solo se perseguito con strumenti chiari, organizzati e il più possibile oggettivi. Queste azioni concrete, per essere davvero utili al benessere aziendale, devono essere rispettose delle individualità professionali e personali.