Prendere decisioni come nella serie La Regina degli Scacchi
Chi si trova quotidianamente costretto a prendere decisioni, in qualsiasi ambito, sa bene che spesso si tratta di un’operazione complessa. Fare la scelta giusta, soprattutto alla luce del fatto che il futuro è estremamente incerto, in un certo senso prevede la capacità di saper guardare avanti, ipotizzando scenari futuri prima ancora che questi si concretizzino.
Eppure, esistono delle tecniche molto utili: queste tecniche sono molto utilizzate in frangenti in cui è necessario valutare e ipotizzare eventi incerti. Per la loro peculiarità, sono molto utilizzate, ad esempio, dai giocatori di scacchi professionisti. Abbiamo avuto modo di assistere alla loro rappresentazione in una celebre serie TV, la Regina degli Scacchi.
Per specificare maggiormente, anticipiamo che stiamo facendo riferimento a due diverse tecniche di ragionamento, quella del ragionamento all’indietro e quella nota come teoria delle decisioni.
Analizziamole nel dettaglio, per comprendere come prendere decisioni efficaci anticipando catene di eventi possibili.
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Prendere decisioni: il backward reasoning
Nel momento in cui ci troviamo a prendere decisioni, sarebbe opportuno utilizzare un modello di pensiero definito come backward reasoning.
Si tratta di un vero e proprio ragionamento all’indietro, che ci consente di proiettarci nel futuro. In questo modo, anche se la nostra decisione finale potrebbe sembrare quasi controintuitiva, potremo essere certi di fare la scelta migliore.
Il ragionamento a ritroso per prendere decisioni prevede infatti di valutare accuratamente gli effetti che le diverse decisioni apporteranno in futuro. Non solo a breve termine, ma soprattutto a lungo termine.
In questo senso, una decisione che, nel breve termine, potrebbe comportare sacrifici e rinunce, nel lungo termine potrebbe rappresentare l’opzione più vantaggiosa. Dunque, per poter prendere decisioni oculate e corrette, la valutazione degli effetti a breve termine, da sola, in molti casi potrebbe non essere sufficiente.
In sostanza, grazie al backward reasoning si parte dall’obiettivo finale tornando indietro e utilizzando i dati a disposizione per prendere la decisione migliore.
La teoria degli alberi decisionali
Dal backward reasoning prende le mosse una nota teoria molto utilizzata da chi è chiamato a prendere decisioni, qualunque sia l’ambito. Si tratta della teoria degli alberi decisionali.
Il decision tree è un albero virtuale, che viene utilizzato per supportare tutto il processo di decision making.
Gli alberi decisionali, infatti, riassumono in forma schematica tutte le possibili sequenze di eventi e le relative conseguenze. In sostanza, si realizza una sorta di diagramma che permette di analizzare la gamma di possibili risultati, determinando anche la probabilità statistica di realizzazione di uno o più eventi.
Il diagramma inizia con un singolo nodo, che viene poi scomposto in tanti nodi quante sono le possibilità e gli eventi incerti che potrebbero realizzarsi.
In questo modo, è possibile visualizzare quali potrebbero essere gli eventi, le possibilità, le conseguenze e gli esiti.
Poter soppesare ogni possibile risvolto e ogni potenziale evento permette a chi deve prendere decisioni di valutare pro, contro e rischi di una determinata scelta.
Per tale ragione, gli alberi decisionali sono molto utilizzati in ambiti anche tanto differenti tra loro. Quella degli alberi decisionali è infatti una teoria che trova applicazione di diversi settori, dalla gestione dei rischi al machine learning. In quest’ultimo settore, l’albero viene utilizzato alla stregua di un vero e proprio modello predittivo.
Prendere decisioni in presenza d’altri: l’albero dei giochi
C’è però da considerare un aspetto fondamentale quando si devono prendere decisioni: ogni scelta ha risvolti anche in altri soggetti. Soggetti che, allo stesso modo, potrebbero interagire con eventi e condizioni che potrebbero verificarsi.
Quando bisogna prendere decisioni che implicano la presenza di altri soggetti, quindi, gli alberi decisionali non sono sufficienti.
In questi specifici casi, si parla piuttosto di teoria dei giochi e relativo albero dei giochi.
L’albero dei giochi interviene quindi nei casi in cui gli attori coinvolti nel processo decisionale siano più d’uno. Infatti, quando si devono prendere decisioni che prevedano l’interazione con altri soggetti, sarà necessario tenere in considerazione anche le possibili mosse degli altri.
Questa teoria è più complessa rispetto alla precedente, proprio perché è necessario valutare non solo le proprie azioni, ma anche quelle potenziali degli altri attori coinvolti.
Si parte, in questo caso, da un nodo madre, che equivale all’inizio del gioco. Andando sempre più verso il basso, si estenderanno diversi nodi, che si snoderanno fino ad un nodo terminale. Quest’ultimo rappresenta una delle possibili conclusioni del gioco.
In sostanza, l’albero rappresenta l’insieme delle possibili mosse e strategie che tutti gli attori in gioco possono mettere in atto. Questa tipologia di albero è molto utile nelle situazioni sequenziali, quelle cioè in cui gli attori coinvolti sono chiamati a prendere decisioni a turno.
Si tratta di uno strumento fondamentale quando bisogna prendere decisioni che prevedano l’apporto di diversi attori. Infatti, se più persone sono coinvolte è necessario analizzarne punti di vista e possibili scelte, al fine di ipotizzare i vari scenari finali che potrebbero verificarsi.
Quando è meglio utilizzare il ragionamento all’indietro
Ci sono però situazioni in cui si devono prendere decisioni in maniera non sequenziale, o in cui le opzioni possibili sono moltissime.
Pensiamo, per esempio, ai professionisti della serie TV La Regina degli Scacchi. È vero che, nel gioco degli scacchi, i giocatori sono chiamati a prendere decisioni a turno, ma è altrettanto vero che, per questo specifico gioco, l’albero dei giochi trova difficile applicazione.
Infatti, soprattutto nei primi turni, il numero di mosse possibili è decisamente elevatissimo.
In casi del genere, è più conveniente utilizzare il ragionamento all’indietro in commistione con l’albero dei giochi.
Pensiamo ancora una volta alla nota serie Netflix.
Durante la prova decisiva contro il campione Borgov, la protagonista riesce a vincere memorizzando lo schema dell’albero dei giochi, unitamente al ragionamento all’indietro.
Si tratta di tecniche molto utilizzate dai giocatori professionisti: all’inizio della partita, quando gli esiti possibili sono tantissimi, di solito ci si basa sullo studio di match tenutisi in precedenza.
Dopo le prime mosse, però, i percorsi possibili si riducono sensibilmente. In questo modo, nelle fasi finali, è possibile utilizzare il ragionamento valutando il numero limitato di mosse e possibili conseguenze rimaste.