I significati dei sei cappelli per pensare di Edward De Bono
La tecnica dei “Sei cappelli per pensare” è un metodo mentale per risolvere i problemi che sta diventando sempre più famoso nel contesto professionale. A sviluppare questa tecnica è stato lo psicologo Edward De Bono, originario di Malta ma formatosi a Cambridge, in Inghilterra. Venuto a mancare tre anni fa, aveva scritto un libro dove trattava questo metodo ancora nel 1985, per poi dedicarsi allo studio dei sistemi educativi.
La sua carriera si è incentrata soprattutto sull’analisi del pensiero creativo e delle sue potenzialità. A lui si deve la nascita del concetto di pensiero laterale, ovvero del sistema di risoluzione di un problema affrontandolo da più di un punto di vista. Si tratta di un approccio che si contrappone a quello diretto in quanto cerca percorsi alternativi rispetto alla strada che apparirebbe più evidente.
Indice dei contenuti
Sei cappelli per pensare: il colore bianco
Il titolo originale del saggio di De Bono era “Six thinking hats“, ma viene da chiedersi se la metafora degli “hats“(cappelli) non sia stata scelta per l’assonanza con “habits“(abitudini). Ogni cappello rappresenta un diverso approccio mentale con cui è possibile affrontare un quesito.
Per distinguerli lo studioso ha assegnato a ciascuno una tinta diversa. Questi accessori di abbigliamento si possono indossare o cambiare a seconda delle occasioni, così come si possono avere diversi punti di vista.
Il primo dei sei cappelli per pensare è di colore bianco, candido e immacolato. Anche questo dettaglio è una metafora, perché rappresenta il punto di vista di quando si cerca di essere imparziali.
Adottare questo approccio significa essere neutrali e analizzare un problema da un punto di vista oggettivo. Va bene quindi per quando si devono analizzare dei dati per ricavare una statistica, senza dover esprimere considerazioni personali o giudizi.
Pensiamo a chi svolge indagini di mercato per vedere se un prodotto ha o meno incontrato l’interesse del pubblico, o se un farmaco stia o meno portando benefici ai pazienti. Si può avere una propria opinione, ma questa non è rilevante per trarre delle conclusioni.
Il cappello rosso e l’emotività
Il secondo che andremo ad analizzare si contrappone direttamente al precedente. Scegliendo il modello rosso tra i sei cappelli per pensare si sceglie di dare ascolto alle proprie emozioni.
Questo colore dopotutto richiama la passione o l’aggressività, quindi il lato emotivo di una persona e ciò che le detta il suo istinto. Dopotutto le emozioni finiscono sempre per avere una certa influenza sulle decisioni che prende un individuo.
Indossando questo cappello non si cerca di dare una motivazione oggettiva, ma si comunicano solo le proprie sensazioni. Dire “ho un brutto presentimento” è un esempio classico, perché non possiamo davvero spiegare cosa non ci convinca ma sappiamo che qualcosa non ci fa stare tranquilli. Eppure a volte seguire il proprio istinto può essere la scelta migliore.
L’ottimismo del pensiero: il cappello giallo
Passiamo a uno dei sei cappelli per pensare che tutti vorremmo saper indossare quando c’è da fare una scelta decisiva. Il giallo è un colore vivace ed energico che fa sentire attivi e motivati, dato che richiama la luce del sole al mattino. Di conseguenza mettersi in testa questo copricapo significa adottare un approccio ottimista di fronte alle sfide che possono presentarsi.
Non parliamo di un entusiasmo guidato dall’euforia momentanea ma di un punto di vista che cerca di trarre beneficio da una situazione. Rimane però sempre legato alla logica senza perdersi in fantasie poco realizzabili che invece sono una conseguenza delle emozioni del momento. Quindi un ottimismo che ha delle basi, e che sa ponderare eventuali rischi.
Un esempio è decidere di investire energie per far fare dei corsi di aggiornamento al personale valutando i benefici che porterebbe all’azienda. Oppure partecipare a un concorso per ottenere un riconoscimento che metterebbe in buona luce per possibili collaborazioni o per trovare nuovi clienti.
Sei cappelli per pensare: la creatività è verde
Se nell’immaginario comune il verde rappresenta la speranza, nella classificazione di De Bono invece è il colore di chi ama essere originale e distinguersi. Quando ci si mette in testa questo cappello ci si apre a sperimentare nuove idee per dare una vera svolta alla propria attività. Uscire dagli schemi può essere rischioso ma è anche alla base dell’innovazione e del progresso.
Con il copricapo verde si accantonano i pregiudizi e la censura, anche se può essere difficile farsi ascoltare. Secondo De Bono c’è anche un certo desiderio di provocazione che porta a scegliere proprio questo fra i sei cappelli per pensare. Non in senso negativo, ma per sottolineare il bisogno di sfidare le convenzioni per liberare la propria vena creativa e riuscire a seguirla.
Si tratta dell’unico dei sei cappelli per pensare che incarna in pieno il concetto di pensiero laterale. Non scegliere la strada più sicura, ma cercarne una di nuova.
La memoria degli errori: il cappello nero
Se il copricapo giallo incita alla ricerca degli aspetti positivi di una situazione e a capire come volgerla a proprio vantaggio, quello nero spinge a un approccio realista. Per definirlo si parla di lato logico-negativo, in quanto fa pensare a quali errori si rischia di commettere e a quali pericoli fare attenzione.
Tra i sei cappelli per pensare è quello che permette di più di salvaguardarsi perché ammette la possibilità di fallire o che il risultato potrebbe essere diverso dalle aspettative. Spinge perciò ad essere critici, facendo leva su esperienze passate non positive per cercare di evitare di commettere di nuovo gli stessi errori. Non porta a rinunciare a risolvere un problema, ma solo a capire quali strade sia meglio evitare.
Il cappello che domina su tutti, quello blu
Tra i sei cappelli da pensare uno è necessario non solo per adottare un punto di vista particolare ma anche per capire quale dei copricapi sia adatto alla situazione.
Parliamo quello di colore blu, una sfumatura che non a caso ispira rilassamento ed equilibrio. Rappresenta il pensiero strutturato, che permette di mantenere il controllo e non spaventarsi di fronte agli imprevisti. Indossando il cappello blu si riesce a mettere ordine nei pensieri, a definire obiettivi e strategie prima di passare all’azione.
Scegli il tuo cappello e rivoluziona il tuo modo di pensare
I sei cappelli per pensare di Edward De Bono non sono solo un metodo, ma una vera e propria guida per trasformare il tuo approccio alle sfide quotidiane. Che tu voglia migliorare la creatività, prendere decisioni strategiche o affrontare un problema complesso, questo approccio ti offre una prospettiva nuova e completa. Indossare uno dei sei cappelli significa concederti la libertà di esplorare ogni sfumatura della tua mente, sfruttando al meglio le tue risorse personali e quelle del tuo team.
Quindi, la prossima volta che ti trovi di fronte a una scelta importante, fermati e chiediti: quale cappello devo indossare adesso?
Adotta i sei cappelli per pensare e scopri come un semplice cambio di prospettiva può portarti a risultati straordinari. Pronto a mettere in pratica questa tecnica rivoluzionaria?
Inizia oggi stesso!